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10 -11-2024 Novembre – Recap di me stessa, letture e dintorni…

Recap di me stessa

Ebbene, abbiamo ripreso alla grande…settembre e ottobre sono volati e io ho fatto un gran fatica a prendere il ritmo. A volte mi sono concessa, approfittando delle belle giornate, delle lunghe passeggiate e delle domeniche in giro o piccole pause, dipingendo e scrivendo, ma troppo poco…

Letture

Sto leggendo “Frankenstein” di Mary Shelley. Non lo avevo mai letto e, su consiglio di mia figlia, ho deciso di iniziare la lettura. Il linguaggio utilizzato è formale e ricercato, tipico della letteratura del XIX secolo; il genere è gotico, fantastico, con atmosfere cupe che creano un senso di inquietudine. La storia è raccontata in modo epistolare: un racconto dentro un altro racconto. Posso dire che mi sta prendendo. Mi ha infatti riportato indietro nel tempo, alle letture che facevo quando ero bambina e leggevo i classici. È una lettura consigliata se volete fare un salto nel passato, all’inizio della letteratura fantastica.

L’edizione che sto leggendo fa parte della collezione “I primi maestri del fantastico” di RBA Italia. La copertina rigida è ispirata all’edizione dell’epoca e contiene illustrazioni fatte da artisti di quel periodo. Peccato che la copertina si sia rovinata quasi subito, e questo mi ha deluso.

Sinossi
Un giovane esploratore, scrive alla sorella Margareth degli avvenimenti che si susseguono e della storia incredibile di un naufrago che si presenta come dottor Victor Frankenstein di Ginevra. Il dottor Frankenstein inizia il suo racconto narrando della sua infanzia e della scomparsa precoce della madre ammalata di scarlattina. Caduto in un trauma psicologico, Frankenstein coltiva un sogno impossibile: creare un essere umano più intelligente e di lunga vita. 

Cosa sto ascoltando

Non possono mancare gli audiolibri che mi accompagnano in auto mentre vado a lavoro.

Sto ascoltando un altro classico, “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov. È un romanzo scritto tra il 1928 e il 1940, satirico, fantastico e filosofico. Il titolo prende spunto dalla storia di uno scrittore, il Maestro appunto, che scrive un romanzo su Ponzio Pilato, e Margherita, la sua amante, che pur di stare con lui stringe un patto con il Diavolo. Quest’ultimo è il professor Woland, che agisce insieme alla sua banda, un po’ sui generis e stravagante. Lui è veramente particolare, carismatico, alterna momenti di simpatia a momenti di profonde riflessioni filosofiche sul bene e il male. Il romanzo tocca temi profondi, scava nella psiche dell’uomo, critica la società, in particolare della Russia sovietica. Il narratore è Paolo Pierobon: eccellente e bravissimo. Riesce a caratterizzare i personaggi magistralmente, con il tono sempre al posto giusto. Ho adorato l’interpretazione che fa del gatto nero, ma anche di altri personaggi. Non ho ancora finito di ascoltarlo, ma posso assolutamente consigliarlo, sia che lo abbiate già letto o no, se vi piace la letteratura russa e il genere un po’ surrealistico, perché ne vale la pena.

Sinossi:
Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell’esistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere…Ma c’è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro…Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme…Un romanzo-poema, o se volete, uno show in cui intervengono moltissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione…

Dintornifilm

Immagine tratta dal film: “Il ragazzo dai pantaloni rosa”

Ho visto al cinema in anteprima “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, un film che parla di bullismo e cyberbullismo, ispirato a un fatto accaduto 12 anni fa. Andrea Spezzacatena, 15 anni appena compiuti, si tolse la vita dopo essere stato bullizzato. Mi ha toccato molto e sono uscita dal cinema con il cuore pieno di angoscia e tristezza, chiedendomi se si poteva evitare. Il film, come ha detto lo sceneggiatore Roberto Proia durante il dibattito seguito alla proiezione, è anche un modo per riportare Andrea tra i banchi di scuola e riportarlo in vita. Lo stesso Andrea racconta la sua storia dalla sua nascita fino al suo ultimo giorno di vita, e lo fa dall’aldilà. Avendolo visto in anteprima, ho assistito anche al dibattito a cui partecipava la mamma del protagonista della storia.

La madre, Teresa Manes, da questa grande perdita, ha iniziato a diffondere campagne di prevenzione e contrasto del bullismo. È anche autrice del libro dedicato ai giovani “Andrea, oltre il pantalone rosa”.

“Andrea è uno dei capitoli della mia vita, il più bello, quello la cui fine non vorrei mai leggere, ma è finito”: sono queste le parole di una madre che ha perso suo figlio. Andrea Spezzacatena si è impiccato lo scorso 20 novembre nella sua casa di Roma. Fiumi di inchiostro sono stati spesi per la scomparsa “del ragazzo dai pantaloni rosa”… Questo è il racconto doloroso, straziante, a volte delirante ma sempre attento ad ogni sfumatura, della perdita di una madre; la ricostruzione di quegli attimi; la difesa di chi non poteva più difendersi; il tentativo di comprendere e di aiutarsi; la speranza che questo possa aiutare altri.

Per adesso è tutto, auguro a tutti tante buone letture.

A presto,

la vostra blogger Lucia.

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Alcune immagini riportate nell’articolo sono prese da internet. Per qualsiasi reclamo, contattare l’amministratore del sito.

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26/10/2024 La scrittura e i suoi generi letterari: il self publishing

Il self publishing

Ciao amici,

ritorniamo con la rubrica: “La scrittura e i suoi generi letterari”, in collaborazione con lo scrittore Massimo Valentini. Oggi parliamo di Self publishing. Sicuramente ne avrete sentito parlare, soprattutto chi vive nel mondo dell’editoria. Può capitare, infatti, che anche uno scrittore legato all’editoria tradizionale possa chiedersi se pubblicare attraverso una casa editrice o fare tutto da sé. Vediamo allora di conoscere brevemente i pro e i contro di questo genere di pubblicazione. Lascio la parola a Massimo, scrittore instancabile ed eccellente divulgatore.

Stai scrivendo un romanzo e non vuoi rivolgerti a un editore tradizionale
perché pensi che il tuo testo sia troppo originale e quindi sarebbe poco
capito? Probabilmente sai già che esiste il self-publishing, ma di cosa
parliamo, esattamente

Esempio di self publishing: immagine presa da internet

Che cos’è il self-publishing?
É il processo di pubblicazione di un libro senza un editore. I libri autopubblicati esistono dall’invenzione della macchina da stampa, ma dobbiamo dire che solo con la diffusione di internet il self si è diffuso in tutto il mondo. Nel self-publishing, l’autore è responsabile di tutti gli aspetti del suo libro: dall’autopubblicazione all’editing alla correzione di bozze, al marketing e alla distribuzione.
A cosa serve?
Scrivere un libro richiede tempo e fatica perché servono risorse, tempo, voglia di fare e di fare pubblicità:
Scrittura, per poterlo realizzare;
Editing, per affinarlo;
Grafica, per la copertina e l’impaginazione;
Marketing, per la promozione.
Essere carenti sui primi aspetti renderà il tuo libro mediocre, esserlo sugli ultimi non ti permetterà di esprimere al meglio il tuo testo

Esempio di self publishing: immagine presa da internet

Come diventare self publisher?
Il processo di autopubblicazione inizia con la scrittura di un manoscritto.
Gli autori possono utilizzare software di desktop publishing per creare un layout del libro finale e inviare il file a siti come Yucantprint, Lulu Press o Amazon. Spesso questi siti propongono anche correzione di bozze, impaginazione, grafica per la copertina, editing. Una volta caricati i file, e pagati i soldini, la piattaforma produrrà copie del libro che verranno spedite agli acquirenti. Potresti anche non accettare di pagare per l’editing o pagare meno per la copertina ma attenzione perché, così facendo, otterresti un libro imperfetto. Stesso discorso per l’editing: uno scrittore, anche se lavora come Editor nella vita reale, NON PUO’ editare il proprio testo perché lo conosce troppo bene. Serve quindi un professionista che quel testo non lo ha mai esaminato e possa evidenziarne pregi e difetti. E l’editing ha un costo: si va dalle 5 euro a cartella in poi per un editing di buon livello. La correzione di bozze, ossia trovare ed eliminare refusi, costa meno, 2/3 euro a cartella. Se non sai così una cartella niente paura: 1800 battute, spazi inclusi, (in pratica, una pagina di formato standard).

Esempio di self publishing: immagine presa da internet

Nel mondo
L’autopubblicazione è un’opzione popolare da molti anni. Nel mondo anglosassone si è diffuso da tempo ma oggi anche nel Bel Paese molti lo usano con soddisfazione. I potenziali guadagni sono interessanti. Lo scrittore di una piccola casa editrice tradizionale (naturalmente NO EAP) ricava circa un euro su ogni copia venduta, ma in cambio non deve pagare nulla perché pensa a tutto la Casa Editrice. E se poi pubblica con una media o big CE riceve anche un anticipo sui guadagni. Ma un freelance che sappia di marketing e conosca il fatto suo può guadagnare, dipende dalle piattaforme, anche 6/7 euro a copia.

È ben visto?
Dipende dalla mentalità. È indubbio che una casa editrice tradizionale, e non parlo solo della Mondadori, dia più prestigio all’Autore perché lo ha selezionato e perché ci mette la faccia (il proprio marchio). E parliamoci chiaro, cosa preferireste tra una borsa di Gucci o una senza marca? Il paragone è lo stesso. Altra cosa, gli auto pubblicati di norma non arrivano in libreria mancando di fatto un editore (ma esistono librerie che li accettano). Però, se hai scritto un buon libro, lo hai curato in ogni dettaglio, hai usato una bella copertina sappi che potrai raggiungere le tue soddisfazioni. A patto però di aver lavorato bene sia sul versante libro sia su quello della promozione.

di Massimo Valentini

Massimo Valentini è uno scrittore, divulgatore freelance e pubblicista italiano, nato a Cosenza nel 1973. È stato nella redazione di Voyager Magazine, la rivista ufficiale dell’omonima trasmissione televisiva, e ha collaborato col Giornale dei Misteri, il più antico mensile sull’insolito, curandone la rubrica “Il detective della scienza”. Nel 2007 la Falco Editore ha stampato la sua raccolta di racconti fantastici Alfa e Omega e nel 2008 il romanzo Ultima Thule. La 0111 Edizioni ha pubblicato le sue raccolte di racconti Quattro ombre azzurre (2009), Sulle ali di Althaira (2009) e Gabbiani delle Stelle (2011). Nel 2012 il racconto Alpha e Omega è apparso sul numero 482 del Giornale dei Misteri e la Lettere Animate Edizioni ha pubblicato il suo romanzo Primus, l’uomo che sognava di vivere, uno dei pochi esempi di bizzarro fiction del panorama letterario italiano. Il racconto Ritorno a casa è stato pubblicato nella miscellanea Calabresi per sempre (Edizioni della Sera, Roma, 2019). In Giappone è stato pubblicato 特別な女の子涼子 (Tokubetsuna on’nanoko Ryōko, “Ryoko, una ragazza speciale”) tratto dal suo racconto breve Lei, e 運命の女涼子 (Unmei no jo Ryōko, “Ryoko, donna del mio destino”) a sua volta tratto dal suo racconto Ryoko, principessa metropolitana.
Il sogno di Nova è il suo terzo romanzo.

Lo trovate su: https://www.instagram.com/massimo.valentini.scrittore/
https://www.facebook.com/massimo valentini

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11/10/2024 Recensione “La biblioteca dei fisici scomparsi” di Barbara Bellomo 

Titolo: La biblioteca dei fisici scomparsi
Autrice: Barbara Bellomo
Editore: Garzanti 
Pagine: 256
Prezzo: 16.90 euro
Uscita: 20 agosto 2024 Link d’acquisto: qui

TRAMA

L’odore dei libri si mischia alla polvere del gesso delle lavagne. Ida sa bene che la biblioteca di via Panisperna è un luogo speciale. Da quando lavora lì la sua vita è cambiata. Tra quelle aule, rubando nozioni di fisica agli studiosi più importanti della materia, ha assaporato l’indipendenza e la libertà. Cosa non comune per una donna nell’Italia degli anni Trenta. Lì ha incontrato lo studioso Ettore Majorana di cui è diventata amica. Lì ha incontrato Alberto e l’amore più grande che si possa provare. Ma all’improvviso tutto cambia. Il padre ha scelto per lei un marito e non le resta che celare sotto mille strati di rimorsi un grande segreto…

La mia opinione

“La biblioteca dei fisici scomparsi” di Barbara Bellomo è il terzo romanzo che leggo della stessa autrice. Questa volta veniamo catapultati negli anni Trenta e la protagonista è Ida Clementi, una giovane ragazza appartenente a una famiglia borghese di origine siciliana. Ida è piena di sogni e speranze e non sopporta che la sua condizione di donna la costringa a un ruolo marginale nella società.

Un giorno le viene proposto di lavorare presso la biblioteca di via Panisperna a Roma, dove lavorano e studiano menti brillanti, conosciuti come “i ragazzi di via Panisperna”, l’appellativo dato al gruppo di scienziati italiani, quasi tutti molto giovani e con a capo Enrico Fermi, che negli anni Trenta fecero studi di importanza storica nell’ambito della fisica nucleare, tra cui i neutroni lenti. In questo luogo Ida conosce anche il grande amore della sua vita: Alberto.

Tra queste giovani menti c’è anche Ettore Majorana, con cui Ida stringerà una bella amicizia. Proprio dalla scomparsa del fisico inizia la storia.

“IL PROFESSORE MAJORANA, ORDINARIO DI FISICA TEORICA ALL’UNIVERSITÀ DI NAPOLI, È MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO, SI VALUTA L’IPOTESI DI SUICIDIO”

Ritroviamo Ida non più ragazza, ma una donna sposata e infelice che dai ricordi cerca di risollevarsi, trovare la forza di andare avanti.

Foto instagram

Così le vicende si alternano tra gli anni Trenta e Cinquanta, tra un’Ida giovane, innamorata e spettatrice di scoperte scientifiche che avrebbero cambiato il mondo, ma che ad un certo punto deve abbandonare i propri sogni con scelte obbligate, e un’Ida adulta e matura che vuole riappropriarsene. Cosa non facile per una donna. I tempi sono ancora lontani dall’emancipazione e, se pensiamo che ancora oggi risentiamo di questo pregiudizio, possiamo immaginare come la protagonista si sia sentita nel momento in cui inizia a fare finalmente delle scelte libere.

Mi aspettavo un romanzo diverso che parlasse di scienziati, perché sono un’appassionata di fisica, e che parlasse soprattutto della scomparsa di Ettore Majorana, ma invece dietro una bella copertina dal fascino retrò si nascondeva altro: la storia di una donna che cerca di ritrovare sé stessa e un viaggio nella storia stessa tra incomprensioni, dolore e amore.

La pioggia leggera, le mani sudate dall’emozione e il timore di non essere all’altezza. Ha paura che abbia ragione suo padre. Per quanto si sia documentata su come funzioni una biblioteca, sui sistemi di catalogazione e sulla fisica quantistica, sa bene di essere ancora impreparata su molto.
Serra i pugni e respira a fondo.

Il romanzo è scritto in terza persona e il punto di vista è quello appunto di Ida. Non nego che questo stile di scrittura non è tra i miei preferiti, perché chi racconta la storia sembra molto distaccato e questo distacco si trasmette anche a chi legge. A volte ho anche fatto confusione a capire, soprattutto inizialmente, in quale luogo si trovasse la protagonista, se a Roma o Catania, ma gli avvenimenti storici raccontati sono accurati e, considerando che la protagonista è solo una laureata in lettere che sogna di insegnare, riesce lo stesso a mostrarci quali scoperte scientifiche si stiano compiendo davanti ai suoi occhi mentre lavora alla biblioteca.

Oltre a raccontare minuziosamente le ipotesi sulla scomparsa del grande fisico Ettore Majorana, attraverso fonti storiche che la stessa scrittrice ci riporta nelle note, Barbara Bellomo ci mostra soprattutto come venivano viste le donne nei due periodi storici descritti. Quale ruolo avessero le donne negli anni Trenta e come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, nonostante si siano fatte carico di tutto, il loro ruolo continuasse a essere marginale, ma con un barlume di speranza all’orizzonte.

Questa volta l’autrice è riuscita a non farmi piangere, come era accaduto nel suo precedente romanzo, e il finale riesce a lasciare un segno di coraggio e di speranza.

Ma anche se non ho versato lacrime, per tutto il romanzo ho sentito frustrazione per le situazioni a cui venivano sottoposte le donne perché così richiedeva la società di allora.

Non voglio aggiungere altro. Se volete fare un salto nel passato e conoscere la storia di Ida e dei fisici di via Panisperna, allora vi consiglio di leggere questo romanzo.

Il mio voto è

4 pinguini lettori.

A presto,

la vostra blogger Lucia.

I commenti sono sempre graditi!😊

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(14/09/2024) Settembre, si ricomincia 2024 “Recap di me stessa, letture e dintorni…

Ciao a tutti,

come è ormai mia consuetudine dopo la pausa estiva, riprendo con il post “Si ricomincia. Recap di me stessa, letture e dintorni”.

Come sempre, non è facile riprendere, soprattutto se al rientro dalle vacanze ti colpisce anche una brutta influenza con temperature e afa terribili.

Dopo le vacanze ho sempre mille idee e tanta voglia di fare, ma poi, so già, che il tempo e gli impegni vari prenderanno il sopravvento e adieu alle mie aspirazioni.

Quest’anno io e la mia famiglia abbiamo scelto nuovamente una meta fuori dall’Italia: Londra.

Non c’ero mai stata e, per me, è stata una bella scoperta: me ne sono innamorata. Una città che offre tanto e che accoglie. Mi piacerebbe tornarci.

Per gli amanti di Harry Potter, sono andata alla stazione di King’s Cross a cercare il binario 9 e 3/4, ma cercavo nel posto sbagliato. In realtà, non si trova tra il binario 9 e 10, ma per una questione di business è stato messo accanto a un negozio a tema Harry Potter, sempre dentro la stazione e prima di arrivare ai binari, dove c’è una lunga fila per fare la foto con il carrello che entra nel muro e porta al castello di Hogwarts. Forse sono rimasta un po’ delusa, ma fa niente.

Per il resto, vivendo in Sicilia, non sono mancati i giorni al mare. La mia isola ha tanti difetti, ma il mare è ossigeno e libertà.

E voi come avete trascorso questa estate ormai agli sgoccioli? Siete riusciti a ritagliarvi qualche giorno di pausa? Dovete ancora andare in vacanza?

Breve parentesi sul mio passato…Quando ero bambina e fino ai miei 17 anni, io e la mia famiglia partivamo a settembre. Passavamo due settimane al mare dai miei nonni nella zona del Cilento. Io rientravo a scuola sempre con qualche giorno di ritardo, ma non mi importava molto, avevo trascorso dei bellissimi momenti. Momenti che rimarranno impressi per sempre nella mia memoria.

Letture

Dopo questa lungo recap di me stessa, passiamo alle mie letture e ai miei ascolti.

Ho ascoltato “La portalettere” di Francesca Giannone di cui vorrei parlare a breve. Mi è piaciuto tantissimo.

La protagonista, Anna, è una donna dal carattere forte che non si piega a niente tranne all’amore.

Ho letto “La biblioteca dei fisici scomparsi” di Barbara Bellomo. Attratta dal titolo e avendo già letto altri due libri dell’autrice, mi sono cimentata in questa lettura. Mi è piaciuta molto, ma mi aspettavo forse dell’altro. Anche di questo spero di parlarne più avanti.

Infine ho letto alcuni racconti di “Electric dreams” di Philip K. Dick. Sono storie sempre molto avvincenti e surreali. Mi ricordano la vecchia serie tv “Ai confini della realtà”.

Dintorni

In quest’ultima parte della rubrica di solito parlo dei buoni propositi per l’anno che verrà, che, come ho già detto, non inizia a gennaio ma a settembre con l’anno scolastico.

Come sempre, mi riprometto di studiare meglio l’inglese. Proprio la mancanza di conoscenza di questa lingua mi ha dato fastidio durante il mio viaggio a Londra, quindi vorrei provare a studiarla meglio.

Altri propositi: migliorare il blog, renderlo più accattivante e moderno, collaborare con scrittori e artisti. Su questo punto ci sto già lavorando.

Continuare a scrivere le storie che ho lasciato in sospeso e magari pubblicarle.

Infine, continuare ad aiutare i miei amici scrittori a realizzare i loro libri. Attualmente sto aiutando come beta reader lo scrittore Massimo Valentini e una mia amica che scrive libri illustrati per bambini. Non è semplice, ma ci provo.

Scriverò anche la prefazione di un romanzo: “Lacrime di ghiaccio”, sempre di Massimo Valentini. È un romanzo che è stato pubblicato anni fa con un altro nome, ma che verrà ripubblicato con una nuova casa editrice. Sono molto contenta che Massimo abbia scelto me per la prefazione e spero di non deluderlo.

Dimenticavo… mentre ero a Londra, e in particolare a Notting Hill, c’era una bancarella con tantissimi libri usati; c’erano vecchie edizioni di classici dalle copertine magnifiche. Tra queste anche primissime edizioni di “Harry Potter e la Pietra Filosofale”.

Le tenevano custodite dentro una bacheca. Io ne ho comprata una che non era una primissima edizione, ma una dei primi anni in cui è stata pubblicata. Considerando che sono una collezionista di libri di Harry Potter e mi mancava la versione inglese pubblicata dalla casa editrice britannica Bloomsbury Publishing, ero felice come una bambina.

Eccola nella foto.

Ai tempi costava 5,99 sterline, adesso vale 20 sterline, prezzo a cui l’ho acquistata.

Per adesso credo sia tutto. Raccontatemi un po’ di voi e dei vostri buoni propositi post vacanza estiva.

A presto,

la vostra blogger Lucia.

Alcune immagini sono prese da internet e non ne possiedo i diritti.