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22/06/2023 Recap di me stessa, letture e dintorni…

Immagine presa da Pinterest

Ciao a tutti,

sono stata un po’ assente in quest’ultimo periodo. Maggio – giugno sono due mesi molto impegnativi per chi insegna e la stanchezza accumulata durante tutto l’anno scolastico non aiuta. In più la mia piccolina ha fatto il suo primo saggio di danza al teatro e questo ha contribuito ad aumentare gli impegni quotidiani.

Così invece di partire con una recensione, ho pensato fosse meglio ripartire con la mia rubrica “Recap di me stessa, letture e dintorni”, proprio per fare il punto della situazione e parlarvi un po’ di me.

L’estate ormai è arrivata e io sento già il profumo del mare e il desiderio di buttarmi in acqua, guardare il sole che sparisce all’orizzonte e godermi un po’ di relax leggendo un buon libro . Quest’ultimo weekend ho avuto un primo assaggio, ma ho ancora molto lavoro arretrato e quindi per rilassarmi veramente, devo aspettare un po’.

Detto questo, non ho mai smesso di leggere; per fortuna il blocco del lettore è passato, grazie a dei libri che mi hanno saputo conquistare. Come sapete sono rimaste affascinata e ammaliata da “L’attraversaspecchi” di Christelle Dabos, anche se il finale non mi è piaciuto molto e spero che ci sia un seguito (trovate la recensione del primo qui).

Ho iniziato la saga “Blackwater” di Michael McDowell che sto ancora leggendo e di cui spero di parlarvi presto. Sono ormai ai capitoli finali. È una bella saga: i personaggi sanno emozionare; i libri sono stati pubblicati a poche settimane l’uno dall’altro; c’è un mistero dietro Elinor, donna misteriosa e carismatica che si svela piano piano; si parla di famiglia, dove ogni personaggio è diverso dall’altro. Tanti fattori che hanno contribuito al suo successo. Dimenticavo…le copertine sono fantastiche e non puoi non notarle negli scaffali della libreria.

Per il resto ho visto al cinema “La Sirenetta”. Mi è piaciuto tantissimo, diverso sotto alcuni punti di vista dal cartone, ma canzoni e trama non cambiano. Sono state due ore di evasione dalla realtà.

Ho visto solo una serie tv: “Citadel”. I protagonisti sono Mason Kane e Nadia Sinh, due spie appartenenti a Citadel, una società segreta. La serie ricorda “Mission Impossible” e “The Bourne identity”, anche se il livello è molto lontano da questi. Non ho ancora capito se mi piace. Sicuramente il personaggio maschile si fa guardare.

Ho iniziato anche la collezione Manga Super robot. Ad ora ho acquistato i primi due manga Mazinger Z 1 e Mazinger Z 2 (di Go Nagai) che mi hanno riportato indietro nel tempo.

Per ciò che riguarda la scrittura invece, posso dire che è ferma, immobile ad attendere che ricominci a dare vita ai personaggi della mia storia.

Concludo qui, sperando di non avervi annoiato.

Vi auguro un’estate ricca di belle letture e vi aspetto come sempre nei commenti,

a presto,

la vostra blogger Lucia.

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18/05/2023 Recensione “Echi in tempesta: L’Attraversaspecchi” vol. 4  di Christelle Dabos

Durata 16 ore e 5 minuti
Autore Christelle Dabos
Narratore Liliana Bottone

Ciao amici e amanti del fantasy,

ritorno a parlare de “L’Attraversaspecchi” di Christelle Dabos e in particolare di “Echi in tempesta”, ultimo capitolo di questa saga che mi ha affascinato tantissimo. Non leggevo dei romanzi così da tantissimo tempo.

Ho finito da un po’ quest’ultimo libro e mi sono presa il tempo per metabolizzare il tutto. Perché? Perché in primis è difficile staccarsi da personaggi che hai amato e secondo perché il finale non mi ha soddisfatto come avrei voluto.

Non leggete il seguito se non avete letto la saga o dovete ancora leggere la conclusione di questa serie...

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Ma ritorniamo all’inizio. Ofelia è una lettrice di oggetti, animista, ma soprattutto un’attraversaspecchi. Quest’ultimo dono l’ha resa speciale agli occhi di qualcuno che viveva al di là dello specchio della sua camera. Lei ha un legame speciale con l’Altro. Ma chi è l’Altro? Forse colui che sta distruggendo il suo mondo e che crea degli echi. Gli echi che disturbano le trasmissioni, i voli e di cui la stessa Ofelia sembra essere circondata.

Perché le arche crollano e si sbriciolano, quasi scomparendo alla vista? Sparisce anche la gente in modo quasi innaturale, come se finisse in fondo ad un abisso.

Tante colpi di scena e tante domande si susseguono in questo ultimo romanzo senza dare sempre delle risposte.

È un romanzo avvincente e la storia procede veloce, in attesa che Ofelia riesca in qualche modo a trovare la verità e la serenità che cerca. Alcune risposte arrivano, come lo scoprire che la Terra non è mai sparita, ma solo andata in un’altra dimensione, una sorta di sottosopra di Stranger Things. Si scopre anche che gli Spiriti di famiglia sono solo degli echi incarnati e che Dio è qualcuno di molto vicino a lei.

Ma gli echi cosa sono? Non che si capisca veramente. Delle voci, delle scintille di vita o altro?

Ho avuto una forte ansia a leggere quest’ultimo capitolo: troppi ingredienti messi in un calderone.

C’è anche la comparsa di un’altra arca, non mappata, con della gente strana che non si capisce da dove venga e cosa stia a fare lì.

La storia tra Ofelia e Thorn, che è sempre stata marginale rispetto alla ricerca della verità, rimane in sospeso come in un limbo, in attesa di un finale buono o cattivo che non arriva.

Come ho già detto sopra, ho amato questa saga, originale e magica; ho amato la protagonista Ofelia che da ragazzina timida, impacciata e sempre disposta ad assecondare tutti, è diventata tenace e coraggiosa, resiliente, pronta a sacrificare sé stessa per la verità. E’ uno di quei personaggi che è difficile dimenticare.

Thorn che ho trovato dall’inizio freddo e distante, alla fine è rimasto un po’ tale, anche se ha mostrato di avere un cuore e di lottare per la verità e l’amore.

Poi ci sono tanti altri personaggi secondari che a volte sono rimasti marginali, ma altre volte hanno aiutato Ofelia e Thorn nella loro avventura. Mi è dispiaciuto che alcuni di loro siano spariti, alcuni senza un motivo preciso, altri non si sa dove e come.

Ciò che però mi ha lasciato senza parole è il finale: come se ci fosse un seguito, ma da quello che ho capito non è così.

Quindi per concludere, “Echi in tempesta” è un romanzo lungo, ricco di colpi di scena, che cerca di dare le risposte a delle domande piuttosto complesse senza raggiungere veramente l’obiettivo, ma alla fine mi ha tenuto compagnia e ho adorato Ofelia da ogni punto di vista.

Christelle Dabos ha creato un mondo ricco di tanti elementi magici: le arche, gli spiriti di famiglia, i personaggi a volte eclettici, bizzarri, estroversi, scontrosi, mai identici agli altri. Di questo la ringrazio perché mi ha fatto sognare.

Il mio voto per questo capitolo finale è:

4 pinguini ascoltatori,

A presto,

la vostra blogger Lucia.