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11/03/2022 Prima parte – Vita e curiosità d’autore: George Eliot

Ciao amici e lettori,

ritorniamo con la rubrica “Vita e curiosià d’autore”. L’8 marzo, ormai passato, è dedicato alle donne, più che una festa la considero un momento di riflessione sui diritti delle donne e non solo, allora non potevamo non parlare di una donna dal carattere forte con una vita ricca come quella delle pagine di un romanzo, un po’ fuori dagli schemi per il periodo in cui viveva: George Eliot, pseudonimo di Mary Anne (Marian) Evans. Ce ne parla Romina Angelici, scrittrice che ammiro moltissimo, capace di raccontare la vita e le opere di autrici che sono state fonte di ispirazione per molte donne. In questa prima parte si parlerà della vita di George Eliot, nella seconda parte, che uscirà prossimamente, si parlerà delle sue opere.

Vi auguro una buona lettura e se avete domande o dubbi, vi aspetto nei commenti.

George Eliot

Questa secondo me è George Eliot (Romina Angelici).

Quando si parla di George Eliot si pensa a una narratrice pesante e moralista.

Eppure nessuna aggettivazione potrebbe essere più lontana dalla vera natura di questa pregevole scrittrice vittoriana.

Lei non stupisce solo per la sua preparazione intellettuale e la sua erudizione, obiettivamente fuori dal comune per una donna dell’epoca, ma anche per la straordinaria versatilità e capacità di cimentarsi in diversi generi letterari, dal poema al romanzo storico per citarne alcuni.

Lungi dal voler giudicare, i suoi interventi nella narrazione tradiscono una pietosa solidarietà di chi è passato attraverso il dolore e possiede l’amara consapevolezza della fragilità umana.

Del resto, la sua vicenda personale, drammatica e complessa come la trama di un suo romanzo, ne ha formato il carattere e un inconfondibile stile pieno di sfumature e colori capace di scandagliare a fondo emozioni, dilemmi interiori e conflittualità.

Dopo aver perso la madre Mary Ann Evans studia in casa da autodidatta, le lingue antiche e moderne, e nell’abbracciare la filosofia le capita di mettere in discussione le idee religiose acriticamente professare in famiglia. Questo la porta a un forte scontro con il padre accanto al quale comunque rimane per accudirlo fino alla morte.

Mary Ann rimane così sola all’età di trent’anni.

Con 100 sterline l’anno come fonte di sostentamento si trasferisce dalla campagna di Coventry a Londra e inizia a lavorare nella Westmister Review di Chapman come vicedirettore.

Fu proprio nell’ambiente della rivista che Marian Evans conobbe Spencer e poi nel 1851 incontrò il filosofo e critico giornalista George Henry Lewes, sposato e padre di famiglia. La moglie di Lewes aveva da poco partorito il secondo figlio concepito con il suo amante, amico e socio di Lewes, che essendo di idee liberali, lo aveva addirittura riconosciuto. Ma il matrimonio tra loro poteva dirsi finito.

Tra Marian e George scattò subito una irresistibile attrazione, soprattutto intellettuale. Prima si frequentano per l’attività del giornale, poi decidono di partire per la Germania, per non meglio specificati motivi di studio. Ovviamente questa loro fuga insieme non poteva passare inosservata e molti degli amici di Mary Ann la biasimarono, ma lei continua a vivere con Lewes anche al loro ritorno a Londra. Dopo aver scritto una montagna di articoli per la Westmister Review prova a scrivere il suo primo racconto, caldeggiata dal compagno.

Non dobbiamo dimenticare infatti che George H. Lewes credeva nella letteratura femminile e ne era un sostenitore, non a caso fu lui a incoraggiare persino Charlotte Brontë! “Amos Barton”, la prima delle Scene di vita clericale, “Mr. Gilfil’s Love Story” e “Janet’s Repentance”, vennero raccolti in un unico volume uscito nel 1858, a firma dello scrittore “George Eliot”.

Indubbiamente era una viaggiatrice e indubbiamente amava l’Italia, Firenze in particolare. Nel 1860 Mary Ann Evans parte per il primo di quattro viaggi a distanza ravvicinata, in Italia, dopo aver appena finito di scrivere Il Mulino sulla Floss. Aveva già raggiunto il successo con Adam Bede e fatto parlare di sé per via del suo pseudonimo.

Definì questo viaggio uno di quelli che sembra dividere la vita di una persona in due in ragione delle nuove idee che suggerisce e dei nuovi motivi di interesse che apre.

Il soggiorno a Firenze le offre lo spunto per un romanzo storico, Romola, ambientato ai tempi del Savonarola.

Tutta la vita di George Eliot ha del romanzesco e la parte finale non lo è da meno.

Purtroppo Lewes morì e nel suo dolore Mary Ann fu inconsolabile. Si chiuse in casa e si occupò solo di curare la pubblicazione dei lavori dell’amato, accettando di ricevere solo quegli amici che potevano aiutarla in questo. Tra questi, John Walter Cross, un giovane agente d’affari scozzese che aveva perso la madre da poco e che amministrava i loro risparmi. Si erano conosciuti a Roma una decina d’anni prima dove fra la famiglia Cross e la coppia Lewes si era formata un’amicizia coltivata anche negli anni successivi, al loro rientro in Inghilterra.

Il giovane John Cross nutriva da sempre per Marian una profonda ammirazione ed era attratto dal fascino che emanava questa donna di genio. Le circostanze li fecero avvicinare e questa volta fu il libro di Dante a essere galeotto: lessero insieme l’Inferno nella traduzione di Carlyle.

Il 6 maggio 1880 George Eliot sfida ulteriormente le convenzioni sociali andando all’altare, con un uomo di vent’anni più giovane, suo futuro primo biografo e cambiando così nuovamente nome, questa volta legalmente, in Mary Ann Cross.

Ma il destino aveva in serbo per lei un altro brutto scherzo.

Dopo il viaggio di nozze in Italia, a Venezia (caratterizzato da un episodio molto particolare di John Cross che si buttò dal balcone dell’hotel sul Canal Grande mentre la moglie parlava col medico in un’altra stanza, per fortuna rimanendo illeso), la coppia fece ritorno in Inghilterra. La neo-signora Cross contrasse un’infezione alla gola che, associata alla disfunzione alle reni di cui soffriva da alcuni anni, la porta alla morte il 22 dicembre del 1880 a 61 anni, dopo soli 7 mesi dalle nozze.

Il fascino irresistibile esercitato da questa scrittrice è la combinazione speciale tra la sua superiore intelligenza e un profondo senso di empatia umana che l’ha portata a comporre pagine di autentica poesia sotto la vigile guida di una mente rigorosa.

La sua bibliografia essenziale

  • 1856 Romanzi sciocchi di signore romanziere
  • 1858 Scene di vita clericale
  • 1859 Adam Bede
  • 1859 Il Velo dissolto
  • 1860 Il Mulino sulla Floss
  • 1861 Silas Marner. Il tessitore di Raveloe
  • 1863 Romola
  • 1864 Jacob e suo fratello
  • 1866 Felix Holt, il radicale
  • 1871-72 Middlemarch: uno studio di vita provinciale
  • 1876 Daniel Deronda
  • Ma delle sue opere parleremo un’altra volta.

Tutte le informazioni sono tratte da:

Romina Angelici – Vorrei che dal cielo piovessero rose, Vita e opere di George Eliot– Flower-ed, Roma, 2019.

Romina Angelici

Romina Angelici è laureata in Giurisprudenza e impiegata; vive in provincia, nelle Marche, su una collina sul mare, sposata, ha due figli, ama sia la tranquillità domestica che viaggiare. Di formazione classica, accanita lettrice, adora Jane Austen; a lei ha dedicato un saggio intitolato Jane Austen. Donna e scrittrice pubblicato da Flower-ed ad aprile 2017. Ha pubblicato con la Compagnia Editoriale Aliberti una raccolta intitolata Poesie per un anno e il racconto breve Intrighi d’amore a Villa Roseburn, ora disponibile anche in cartaceo. In passato ha collaborato con la rivista Ottocento Letterario pubblicando anche alcuni contributi sul sito Jasit.it; gestisce il blog ipiaceridellalettura.wordpress.com. Tra le edizioni Pink Books sono suoi Equinozio d’autunno (ispirato a Sanditon di Jane Austen), e Solstizio d’inverno. I Watson, ideale seguito dell’omonimo incompiuto di Jane Austen. Rimanendo in tema, ha partecipato come autrice del racconto “Miss Bennet” all’Antologia Natale a Pemberley, autopubblicazione ideata dal gruppo Facebook Regency & Victorian. Dopo aver curato le citazioni de Il diario dei consigli d’amore di Jane Austen, sempre con la casa editrice Flower-ed, ha redatto la prima biografia in italiano della scrittrice americana Louisa May Alcott: Non ho paura delle tempeste e in occasione del bicentenario, quella riguardante la scrittrice vittoriana George Eliot, Vorrei che dal cielo piovessero rose. Di recente ha compilato una rassegna di Viaggi letterari in Italia compiuti da una selezione scelta di scrittori stranieri. 
La sua passione rimangono i racconti Regency e tale è il ciclo dell’Essex, La debuttante dell’Essex e Fiori d’arancio nell’Essex, accompagnati da un intermezzo natalizio, Natale a Graystone Manor, pubblicati dalla Literary Romance. A essi è andato ad aggiungersi Un Natale con Emma, libro-game ispirato a Emma.

Il suo blog https://ipiaceridellalettura.wordpress.com/


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04-10-21 Rubrica“ La scrittura e i suoi generi letterari #2: la Narrativa Bizzarra” di Massimo Valentini.

Ciao amici,

torniamo con la seconda puntata della rubrica “La scrittura e i suoi generi letterari”. Questa volta parliamo di “Narrativa bizzarra” in collaborazione con lo scrittore Massimo Valentini, autore del romanzo fantascientifico “Il sogno di Nova” (che già la sottoscritta ha recensito qui) e del romanzo “PRIMUS, l’uomo che sognava di vivere” che per costruzione logica e struttura è perfettamente ascrivibile al genere.
Dall’idea di base di quest’ultimo libro sono stati tratti quattro manga in altrettanti volumi, editi in Giappone da una società associata della Gainax. Non potevamo quindi non analizzare questo genere letterario. Io stessa, trattando questa rubrica, sto acquisendo tante nuove informazioni sull’argomento.
Se avete altre curiosità di cui volete parlare nel blog, scrivete nei commenti o in privato. Lascio adesso la parola a Massimo Valentini.

“LA NARRATIVA BIZZARA” di Massimo Valentini

La narrativa bizzarra, traduzione italica della definizione inglese “Bizarro fiction”, è una derivazione della corrente letteraria New Weird, a sua volta da intendere come modernizzazione del Weird, cioè del Fantastico classico, del quale abbiamo già parlato nel corso della precedente puntata. Come corrente letteraria ufficiale è nuova, pochi anni, grazie a una Casa Editrice di larghe vedute ma di poca rilevanza economica, nota come Eraserhead Press (lett, stampa tagliatrice di teste) fondata nel 1999 da Carlton Merrick III, con lo scopo dichiarato di pubblicare le sue storie aderenti allo standard in questione. Fin dal nome, la realtà editoriale di Merrick omaggia il film “The eraserhead”, (“La mente che cancella”), di David Lynch, a sua volta autore di film a buon diritto ascrivibili al genere in questione. Merrick è autore di storie eloquenti come “Zombie and shit”, “The haunted Vagina” e altre.

The Haunted Vagina

Un titolo di Bizarro fiction è anche “SZMONHFU”, di Hertzan Chimera ma, dobbiamo dire, negli ultimi anni sono fioriti sul mercato altri editori che trattano storie di questo tipo, per la gioia di nuovi autori ansiosi di mostrare al mondo le proprie bizzarre fantasie letterarie. Forse a questo punto il lettore si chiederà cosa sia, esattamente, la Bizarro Fiction. Sebbene nel corso del tempo siano stati presentati come Bizarro tanti romanzi eterogeni (di Urban Fantasy e spesso Horror) probabilmente non è così. Tuttavia, molti autori oggi definiti classici potrebbero essere accostati al genere del quale parliamo. Per esempio Lewis Carroll con la sua “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio” ma anche Kafka e, per restare in terra giapponese, Kobo Abe.
La nascita ufficiale del genere, tuttavia, è ben più recente del genere stesso, il 2005, anno che vide la già citata Eraserhead Press, l’Afterbirth Books e la Raw Dog Screaming Press concordare tra loro sul termine Bizarro come ottima definizione del genere dei libri che producevano.
Rispetto al New Weird, la logica alla base di una storia bizzarra è quella tipica dei cartoni animati (e non a caso molti manga prodotti in terra giapponese potrebbero tranquillamente essere definiti di genere Bizarro Fiction). Perché una storia sia Bizzarra, le vicende che mostra al lettore devono ruotare intorno a fattori ed eventi non sempre rispondenti alle leggi di causa ed effetto.
L’ambientazione è sempre instabile e anche il lettore esperto, pur se abituato a storie fantastiche, potrebbe trovare questo genere bislacco se non del tutto senza senso. Tuttavia non è affatto così perché tali libri sono costruiti con intelligenza e un bel po’ di sarcasmo. Un autore di Bizarro Fiction sa benissimo come usare elementi strani per comporre una storia ma attenzione perché il solo usare elementi weird non è sufficiente per far catalogare una storia come Bizzarra. Una storia con una macchina del tempo (1 elemento bizzarro) è di Fantascienza. Se a quella storia aggiungiamo viaggi in mondi fantastici abitati da draghi (2 elementi bizzarri) è new weird. Se alla macchina del tempo e i draghi aggiungiamo, per esempio, televisori animati che giocano a golf usando mazze a forma di esseri umani (4 elementi bizzarri) è Bizarro Fiction.  Tuttavia, le stranezze devono essere almeno un minimo divertenti altrimenti, almeno a quel che dice Merrick, quella storia sarà magari weird, ma NON bizzarra. Peraltro un autore New Weird progetta le proprie storie con attenzione maniacale e il surreale è sempre spiegato. Al contrario, le storie Bizarro Fiction sono nate per far divertire chi legge e non per cercare una perfetta forma estetica. Ciò non significa che tali libri siano da leggere e buttare al pari dei quotidiani, ma si tratta di libri diversi e alcui sono meno “artistici” di altri. Un po’ come accostare “Gost in the shell”, tanto per parlare di manga, a Monsters Musume”.


Il panorama nostrano è avaro di titoli ascrivibili alla Bizarro fiction sebbene alcuni siano stati pubblicati anche da noi, ma è un fatto che non esistano tantissimi autori italiani che si siano cimentati con storie di questo tipo. Tuttavia, chi scrive ha dato alle stampe qualche anno fa “PRIMUS, l’uomo che sognava di vivere” che per costruzione logica e struttura è perfettamente considerabile di genere Bizarro. Il libro fu apprezzato molto in Canada mentre il pubblico italiano, al di là di recensioni generalmente buone di una parte selezionata di lettori, fu stupito dall’impianto onirico del romanzo, indizio evidente che l’Italia sia abituata a storie più “comuni”.

Il libro della settimana – Primus, l'uomo che sognava di vivere |  Universy.it

Un autore molto noto nel mondo letterario anglosassone è Jeff Burk, che in “Shatnerquake”, ha immaginato personaggi interpretati da William Shatner (l’indimenticabile capitano della nave stellare Enterprise della prima serie di Star Trek) vagare per il mondo alla ricerca dell’attore in carne e ossa per ucciderlo. Non tutti i lettori di libri New Weird adorano la Bizzarro Fiction e non a tutti gli amanti di tale genere comprano i libri New Weird. Solitamente, il lettore di New Weird pensa all’arte della parola scritta mentre chi ama i libri di Bizzarro Fiction vuole solo divertirsi con storie bizzarre. Se chi legge queste note mastica bene l’inglese, consiglio i libri di Merrick anche se, è bene dirlo, alcuni dei suoi titoli sono finalmente disponibili anche in Italia. Uno tra tutti “Il ninja morbosamente obeso”.
Anche il cinema contempla varie pellicole del genere e non è un caso che proprio quello giapponese sia prodigo di storie bizzarre grazie a gente come Minoru Kawasaki e Takashi Mike, autori spesso snobbati dalla critica occidentale.
Qui finisce questa rapida carrellata sulla Bizarro Fiction. Vi lascio una raccomandazione: se uno scrittore scrive sempre, un buon lettore non perde mai occasione per leggere buone storie. Di qualsiasi genere esse siano.

Massimo Valentini

Massimo Valentini è uno scrittore, divulgatore freelance e pubblicista italiano, nato a Cosenza nel 1973. È stato nella redazione di Voyager Magazine, la rivista ufficiale dell’omonima trasmissione televisiva, e ha collaborato col Giornale dei Misteri, il più antico mensile sull’insolito, curandone la rubrica “Il detective della scienza”. Nel 2007 la Falco Editore ha stampato la sua raccolta di racconti fantastici Alfa e Omega e nel 2008 il romanzo Ultima Thule. La 0111 Edizioni ha pubblicato le sue raccolte di racconti Quattro ombre azzurre (2009), Sulle ali di Althaira (2009) e Gabbiani delle Stelle (2011). Nel 2012 il racconto Alpha e Omega è apparso sul numero 482 del Giornale dei Misteri e la Lettere Animate Edizioni ha pubblicato il suo romanzo Primus, l’uomo che sognava di vivere, uno dei pochi esempi di bizzarro fiction del panorama letterario italiano. Il racconto Ritorno a casa è stato pubblicato nella miscellanea Calabresi per sempre (Edizioni della Sera, Roma, 2019). In Giappone è stato pubblicato 特別な女の子涼子 (Tokubetsuna on’nanoko Ryōko, “Ryoko, una ragazza speciale”) tratto dal suo racconto breve Lei, e 運命の女涼子 (Unmei no jo Ryōko, “Ryoko, donna del mio destino”) a sua volta tratto dal suo racconto Ryoko, principessa metropolitana.
Il sogno di Nova è il suo terzo romanzo.


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