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19/07/2024 Recensione “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa 

Editore ‏ : ‎ Feltrinelli (7 giugno 2022)
Costo: 16,00 euro
Link d’acquisto:
qui
Copertina flessibile ‏ : ‎ 160 pagine

Sinossi

Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all’inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l’eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po’ squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L’opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un’altra.

“I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa è un libricino di poche pagine che si legge tutto d’un fiato.

Attratta dalla copertina, dal titolo e dal fatto che sia un libro scritto da un giapponese e ambientato in Giappone, non ho potuto non leggerlo.

Dai libri giapponesi mi aspetto calma, delicatezza e riflessioni e un po’ di tutto questo l’ho ritrovato nelle pagine di questo romanzo.

“I miei giorni alla libreria Morisaki” racconta di una giovane ragazza, Tatako, che delusa dall’amore, non riesce a più a riprendersi. Passa le ore a dormire e a piangere perché ha il cuore spezzato. Decide anche di mollare il lavoro, sprofondando sempre più nella tristezza. Riuscirà a rialzarsi solo quando si ritroverà a lavorare nella libreria di famiglia, la libreria Morisaki, dove conoscerà lo zio. Un tipo particolare, ma dal cuore grande. Uno zio che tutti dovremmo avere nel momento del bisogno.

Nella libreria oltre a ritrovare lo zio che non vede da tanti anni, scoprirà la passione per i libri e un modo di affrontare la vita a testa alta.

“Iniziai a leggere un libro dopo l’altro. Quei vecchi libri nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a ciò che raccontavano. Dentro ognuno trovai tracce del passato: sottolineature, segnalibri, fiori secchi… Erano incontri che superavano le barriere temporali, possibili solo attraverso i vecchi libri. E così cominciai ad affezionarmi alla libreria Morisaki.”

La protagonista Tatako mi è piaciuta tanto, il modo in cui cresce, le sue battutine simpatiche e la sua calma apparente nell’affrontare le avversità, la sua bontà e il suo scoprire piano piano il mondo che la circonda. Anche gli altri personaggi, come lo zio, mi hanno colpito molto. Sono tutti bene definiti nel ruolo che gli compete.

Ciò che ho amato di questo libro è anche la sensazione di fare un viaggio in Giappone, di scoprire Tokyo, non solo il quartiere Jinbōchō, un luogo fatto di librerie e dove sembra di sentire l’odore dei libri e di toccare le pagine ingiallite di vecchi libri poggiati sugli scaffali, ma anche viaggiare in luoghi dove la natura è ancora incontaminata.

Jinbōchō- Immagine presa da internet

Leggendo questo romanzo, mi è venuta una gran voglia di visitare il Giappone e fare un salto a Jinbōchō, pieno di libri rari, dove una volta l’anno c’è una fiera del libro e le strade sono stracolme di gente; si passeggia e si cerca un libro particolare da aggiungere alla propria collezione o semplicemente scoprire libri speciali tra gli scaffali di una libreria piena fino al soffitto.

Del romanzo mi è piaciuta anche la copertina che rappresenta bene il contenuto del libro.

L’unica cosa negativa è la brevità del romanzo, quasi come se la storia non fosse finita o si fosse conclusa nel momento più bello.

Lo consiglio a chi ama le storie delicate, i libri e vuole almeno, con la fantasia, visitare il Giappone.

Il mio voto è:

4 pinguini lettori.

Dello stesso autore la casa editrice Feltrinelli ha pubblicato: “Una sera tra amici a Jinbocho”, che spero di leggere per immergermi nuovamente nelle atmosfera del Giappone e sentire il profumo dei libri.

L’autore

Satoshi Yagisawa (Chiba, Giappone, 1977) vive a Tōkyō.
Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, il suo romanzo d’esordio, I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli, 2022), è diventato un caso editoriale, da cui è stato tratto un film. È stato un bestseller in Giappone, Corea, Vietnam e a Taiwan, ed è in corso di pubblicazione in ventidue Paesi. In Italia è stato per mesi in vetta alle classifiche dei libri più venduti. Una sera tra amici a Jinbōchō continua le avventure alla libreria Morisaki.

22-11-2021 Il mio pensiero sul manga di “Creamy Mami. L’incantevole Creamy.”

Ciao amici,

oggi non parliamo di libri, ma di anime e manga. Quando ero bambina gli anime si chiamavano cartoni animati e ne facevano veramente tanti. Il mio preferito era “L’incantevole Creamy”. Credo perché rispetto agli altri anime mi faceva sognare di diventare qualcun altro. Mentre gli altri cartoni animati erano romantici, seriosi e realistici (Lady Oscar, Giorgie), questo anime racchiudeva il fantasy e la commedia. Mi divertiva e affascinava insieme. Non volevo perdere neanche una puntata.

Il titolo originale è “L’angelo della magia Creamy Mami” dal giapponese 魔法の天使クリィミーマミ (non si sa mai, qualcuno sa leggere il giapponese) Mahō no tenshi Kurīmī Mami  ed è stato prodotto dallo studio Pierrot.

Attraverso delle magiche parole una bambina di nome Yū Morisawa, si trasforma in una splendida ragazza di nome Creamy Mamy, in Italia conosciuta con il solo nome Creamy, in omaggio al negozio di crêpe, Creamy Crêpe, dei genitori di Yū protagonista di questo anime.  

«Pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm!»

Yū riceve il suo potere da Pino Pino, un  folletto che arriva da un pianeta chiamato la “Stella piumata”. Come poteva una bambina, quale ero io allora, non rimanere incantata da tutto ciò? Dopo aver ricevuto questo dono dal folletto, Yū  si trasforma in Creamy, splendida e incantevole ragazza. La Yū, nei panni di Creamy, si imbatte, per caso, in un produttore discografico Shingo Tachibana (Jingle Pentagramma in Italia) che, rimasto folgorato dalla splendida ragazza, la trascina all’interno di un programma televisivo per cantare in sostituzione della cantante Megumi Ayase (Duenote Ayase).

Diciamo che in Italia avevano molta fantasia: Jingle e Duenote. Adesso che sono una donna matura e non aggiungo altro,  questi nomi mi fanno sorridere, ma allora non ci facevo molto caso.

L’esibizione si rivela subito un successo e Yū, seppur non interessata affatto a essere una celebrità, di fronte alle soffocanti preghiere del produttore, finirà per diventare esattamente quello che Jingle aveva in mente: una icona della canzone pop giapponese sotto le vesti di Creamy Mami.

Yū inizia così una vera e propria doppia vita complicata dal fatto che, pena la perdita immediata dei suoi poteri, non può rivelare a nessuno la sua doppia identità. È così costretta a mentire ai suoi genitori, Tetsuo (Filippo) e Natsume (Candida), e ai suoi amici tra cui Toshio, il ragazzo di cui è innamorata da sempre e che diventerà il fan numero uno della ‘dolcissima Creamy Mami’. Almeno a Toshio non hanno cambiato il nome. Anche io ero innamorato di lui…🥰🥰

Quanto mi affascinava il mondo Yū Morisawa! Nelle varie puntate, essendo un cartone fantastico, venivano  raccontate leggende giapponesi, storie di fantasmi, incontri con alieni e tanta magia.

Il Giappone è un luogo affascinante,  e adesso più di allora il mio desiderio è di visitarlo. Chissà se mai succederà. Intanto i libri, i manga e gli anime che sono arrivati in Italia negli anni 80 e che con nuove storie stanno spopolando tra in teenager (ONE PIECE, L’Attacco dei Giganti, Naruto, etc…), ci permettono di  assaporare un po’ questa terra lontana.

Avendo una figlia in preadolescenza, sto vivendo questo momento: libreria piena di manga, anime assolutamente imperdibili e cosa che non mi può che fare piacere: essere una cosplay. Passioni che legano una madre e una figlia: cosa c’è di più bello!

Ma ritorniamo a Creamy Mamy…ebbene dopo anni mi sono immersa nuovamente nel suo magico mondo ed è stato incantevole. Non l’ho fatto con il cartone che qualche volta rivedo a spezzoni e che spero di guardare in  qualche maratona anime insieme alle mie figlie, ma attraverso il manga: “Creamy Mami. L’incantevole Creamy” di Kazunori Ito e Yuko Kitagawa edito in Italia da Star comics

Rispetto a molti anime degli anni 80, “Creamy Mamy” non nasce come manga, come lo era stato per Georgie o Lady Oscar. Infatti il manga è fedelissimo al cartone animato, cosa che non accade per gli altri.

Il manga di cui vi parlo racchiude, in un volumetto piccolissimo facilissimo da leggere, alcuni dei fatti più importanti che accadono nella serie.

Vi mostro qualche foto di seguito.

Mi sono divertita a rivivere le storie di Yū; sono tornata un po’ bambina. Mentre leggevo non potevo non immaginare le voci dei protagonisti così come le ricordavo nel cartone. È stato un viaggio a ritroso nel tempo.

Questo manga è una nuova edizione di oltre 300 pagine con lo stile dell’autrice Yuko Kitagawa che ci accompagna pagina per pagina, emozionandoci.

Yū è un bambina incantevole, vivace e altruista e nei vari episodi riesce sempre a cavarsela in modo direi pulito ed elegante, insieme ai suoi amici alieni Posi e Nega, nonostante la sua rivale Duenote faccia di tutto per metterle i bastoni tra le ruote. Lei è l’unica che sospetta che Creamy è in realtà è Yū.

Megumi non la sopportavo, dava certi ceffoni a Gingle. Non capivo come non la mandasse a quel p… Anche se, in fondo, mi faceva un po’ pena, perché Creamy era pur sempre avvantaggiata dalla magia. Duenote che fino ad allora era stata la stella di punta, con Creamy nei paraggi,  sembrava una semplice comparsa, declassata al secondo posto in tutto. Che tristezza!

Finito questo manga, sono passata a leggere il manga “La principessa capricciosa” e bam : Megumi ha fatto colpo! La rivale di Creamy è diventata la protagonista di un manga. Finalmente! Un posto esclusivo in una storia.

Di questi volumi, ad ora ne sono usciti 4, ve ne parlerò in un’altra puntata. Vi anticipo che mi sono piaciuti tantissimo e che conoscere il passato di questa ragazza mi ha emozionato. In fondo Duenote non possiede la magia, ma possiede quello che hanno gli esseri umani caparbi, ambiziosi e tenaci: il desiderio di affermarsi solo per le proprie capacità, e nel caso di Megumi  ciò che la rende unica è la sua voce.  Devo ancora leggere il quarto volume che aspetto di avere tra le mani.

È stato bello parlare di Yū, di Creamy e del loro mondo magico. Credo di averlo sempre voluto fare e quale occasione migliore se non la lettura del manga a loro dedicato e il fatto di avere un blog in cui parlarne.

Il mio voto è naturalmete di:

5 pinguini lettori.

Se volete lasciare commenti o esprimere una vostra opinione, sono qui per voi.

A presto,

Trama e altre informazioni sul manga e anime di Creamy sono stati tratti da wikipedia.