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20/12/2023 Dicembre – Recap di me stessa, letture e dintorni…

Ciao amici,

Natale ormai è alla porte. Il tempo vola e io mi ritrovo alla fine dell’anno a fare il punto della situazione: “Correre, correre e non arrivare a fare le cose che vorrei”. Solo in parte sono riuscita a realizzare le mie idee e i miei propositi, ma meglio di niente, come direbbe qualcuno.

Mi sento schiacciata dai mille impegni, ma cerco di non abbandonare le mie passioni. Non sono riuscita a mettere mano alla mia storia, se non rare volte. Ho scritto solo nel blog, per non perdere l’abitudine di scrivere. Ho letto diversi libri di genere diversi e da questo punto di vista mi sento appagata.

Alle porte del Natale, ho cambiato la mia cover e la mia immagine del blog, come potete vedere. L’immagine è realizzata dalla mia amica Giorgia. Trovate su Instagram i suoi lavori. https://www.instagram.com/lagiorgy79/

Questa nuova cover “a tema inverno” è dedicata alla mia cara amica Raffaella che, come me, ama i libri. Il lampioncino è ispirato alle “Cronache di Narnia” di Clive S. Lewis. Un romanzo che ad entrambe ricorda questo periodo dell’anno.

Dicembre è un mese speciale, perché è il mese in cui sono nata e in cui sono nate delle persone speciali. Poi c’è il Natale con le sue luci e l’atmosfera che lo rende un po’ magico, anche se la frenesia che lo precede non mi piace molto.

Ma continuiamo a parlare di libri…

Le mie Letture

Per concludere quest’anno, sto leggendo il primo volume della “Saga della Corona delle rose” di Gianluca Villano, che l’autore mi ha gentilmente regalato: “Il divoratore d’ombra” Il mondo è ispirato al gioco di ruolo “Dungeons & Dragons”.

Saga della Corona delle Rose – Il Divoratore d’Ombra – Vol. 1

Logren e Crios sono uniti da un’amicizia fraterna, Crios è un prescelto per nascita, Logren è un normale cittadino di Muelnor destinato a una vita ordinaria.
Nella notte in cui Crios rivela a Logren di essere stato chiamato a divenire un Divoratore d’Ombra avvengono strani fenomeni: Logren s’imbatte in misteriose manifestazioni soprannaturali, voci nel Vento e un Bianco Rapace che lo segue furtivamente tra le case della Città Vecchia.
Quello dei divoratori è davvero un destino di gloria?
Logren ha davanti solo una vita ordinaria o non sa di essere più di quello che pensa?
Il male e il bene sono quelli che credono loro?
La forza dell’amicizia riuscirà a influenzare il dipanarsi della trama del destino?

Sono quasi a metà e dopo un inizio difficile, causa il linguaggio troppo artificioso, finalmente mi sono immersa in questo mondo e inizio ad appassionarmi ai personaggi.

Si vede il duro lavoro che c’è dietro la creazione di questa storia che è costituita da cinque libri e l’ultimo è stato pubblicato da pochi giorni. Trovate la segnalazione qui.


In contemporanea sto leggendo un libro regalato dalle mie sorelle per il mio compleanno che cade il 13 dicembre, ispirandosi alla mia situazione: “Scusatemi, ma non posso sedermi” di Adriana Fabozzi. Il libro perfetto per me. Tra risate che si alternano a momenti di pura commozione, questo romanzo fa riflettere sul difficile ruolo di madre e di donna. Peccato per qualche refuso ed errori anche nella trama, che vi lascio sotto in versione corretta. Libro da leggere in un soffio.

“Scusate, ma non posso sedermi” di Adriana Fabozzi

La parola Famiglia non descrive ciò che le pubblicità ci hanno mostrato per anni, né quelle melense serate che si vedono in televisione; non descrive un paradiso, né un inferno, né una prigione. La parola Famiglia può descrivere, invece, un’avventura.
Vi sembra entusiasmante? State molto attenti, perché le vere avventure non sono per tutti. In ognuna c’è un imprevisto, un problema, una difficoltà, un ostacolo, a volte perfino un potente nemico.
D’ accordo, non è questo il caso. Tuttavia, non serve avere il cappello e la frusta per affrontare questo tipo di percorso. Basta un po’ di sana vitalità. Laura, per esempio, ne ha da vendere. Questa è la sua storia, più avventurosa che mai, anche se potrà sembrarvi strano dal momento che si parlerà di case, di fiori, di figli, di liti domestiche, di mariti e di raccomandazioni ai nipotini. Che c’è? Non vi sembra più allettante come prima? Allora aprite questo libro, se avete il fegato. Ma quando arriverete alla fine e vi ritroverete con un sorriso stampato in faccia, il fiatone e magari una goccia di sudore (o è una lacrima, quella?) ricordatevi che le parole in quarta di copertina vi avevano avvisati…


Nel periodo natalizio, riprendo a leggere i racconti contenuti ne “Il Grande Libro dei gialli di Natale” un’antologia di racconti di gialli con sfondo natalizio. Quest’anno ho iniziato con il racconto “Oro, incenso e morte” di Catherine Aird.

Il Grande Libro dei Gialli di Natale

Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.

Per il momento mi fermo qui. A proposito sono riuscita a sedermi davanti al pc e scrivere un articolo per il blog, svegliandomi all’alba, mentre tutti dormono, Non ho alternative per dedicarmi alla mia passione. A breve inizierò di nuovo a correre…

Vi abbraccio tutti!

Buone feste!

La vostra blogger Lucia.

Alcune immagini sono prese da internet e costituite da materiale largamente diffuso. Qualora il loro uso fosse soggetto a diritto d’autore, provvederò alla loro pronta rimozione in seguito alla segnalazione via email. L’immagine del post è presa da Pinterest.

29 /01/23 Fantascienza e dintorni – Parte due

Ciao amici,

continua il nostro viaggio nella fantascienza, parlando di film cult e dei libri che li hanno ispirati e hanno ispirato.

Insieme a Massimo Valentini, lui stesso autore di un libro di fantascienza “Il sogno di Nova”, esploreremo gli errori del film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, (1968) e scopriremo delle curiosità che in pochi conoscono.

“2001 Odissea nello Spazio” è da sempre considerato uno dei capolavori del cinema fantascientifico di tutti i tempi. Scritto nel 1968 da Stanley Kubrik, praticamente in contemporanea all’omonimo romanzo di A.C. Clarke. Il film ebbe anche un seguito nel 1984 diretto da Peter Hyams. Quest’ultimo, dal punto di vista artistico, non può però essere al pari del film di Stanley Kubrik.

Trama: La scoperta di uno strano “monolite” sulla superficie lunare in qualche modo collegato con Giove spinge i governi terrestri a organizzare una missione esplorativa. La “Discovery”, la nave che porterà un equipaggio composto da membri selezionatissimi nello spazio, parete quindi alla volta del gigante gassoso gestita da un perfezionatissimo computer di bordo dotato di consapevolezza.       

“2001 Odissea nello spazio” è uno dei pochi film che non mostra, giustamente, effetti sonori delle astronavi, ma trattandosi di una pellicola che più di ogni altra ha fatto storia, mi sembra giusto sottolinearne anche i pregi. Per esempio, la stazione spaziale rotante e lo spazioplano Orion III furono ovvie prove dell’attenzione posta da Kubrick alla verosimiglianza scientifica. Già all’epoca delle missioni Apollo si studiavano infatti veicoli riutilizzabili (studi che avrebbero portato allo Space Shuttle) e si pensava che stazioni orbitanti rotanti e veicoli come Orion III fossero il domani dell’esplorazione spaziale. Lo stesso HAL fu il frutto di una chiacchierata del regista con Marvin Minsky, scienziato considerato “il padre dell’Intelligenza Artificiale”. Minsky era davvero persuaso che per gli anni duemila sarebbero stati prodotti computer senzienti e quindi possiamo ipotizzare che, se avesse detto una data diversa, sarebbe diverso anche il titolo del capolavoro in oggetto. Nel vuoto, come sappiamo, il suono non può viaggiare e quindi le astronavi dovrebbero essere silenziose ma questo leverebbe “impatto scenico” alle scene. La scelta furba di Kubrick sottolineava invece l’eleganza delle manovre delle navi e, immagino, lo stato dell’arte della tecnologia aerospaziale immaginata dal regista, con della musica classica. Una scelta davvero raffinata. 

Dopo gli elogi passiamo agli errori

Errore 1 – Nelle sequenze iniziali, una scimmia ha in mano una tibia, però poi lancia un femore.

Errore 2 – Sempre nel prologo (eggià, “2001” sembra quasi la versione cinematografica di un libro) vediamo che nel pleistocene africano uno degli erbivori che osserviamo è un tapiro. Ma questa specie non si è mai spinta in Africa. Nell’omonimo romanzo di Clarke la preda della prima caccia umana è un facocero, cosa questa esatta dal punto di vista scientifico.

Errore 3 – La sequenza iniziale che mostra l’allineamento tra Luna, Terra e Sole, si vede quest’ultimo che sorge sulla sommità (per l’osservatore) del pianeta, mentre sulla Terra si vede già una “falce” illuminata dall’astro, ma ciò è possibile, proprio perché il Sole sta sorgendo sopra al disco della Terra e non può illuminare il pianeta anche dietro, come invece è mostrato dalla pellicola.

Errore 4 – Al contrario della Nostromo di “Alien”, la Discovery è nuova di pacca. Va bene, è plausibile in quanto la nave è stata costruita appositamente per quella missione, ma non è plausibile che tutte le altre navi mostrate dal film, ivi compresa la stazione orbitante, non presentino neanche una macchia dei rivestimenti.

Errore 5 – Il modulo lunare Aries 1B, dalla forma sferica e con la cabina di comando posta in alto e rovesciata rispetto al settore passeggeri dove si rilassa il dr. Floyd, e atterra (ma dovremmo dire “alluna”) a Base Clavius su quattro zampe. Non è allora possibile per i piloti vedere la base sottostante negli oblò come appare nel film, visto che NON si tratta di schermi. Nella scena che mostra il dr Floyd dormire col braccio fluttuante nello spazioplano vediamo una hostess recuperare la penna dell’illustre passeggero. La donna indossa, come furbescamente mostrato da Kubrick per sottolineare la precisione della pellicola allo spettatore, delle “grip shoes” ma proprio durante quella scena la donna inciampa il ché è errato perché la dinamica mostrata dalla sequenza si accorderebbe meglio con la gravità e non con l’assenza di essa! Un errore superficiale: strano che Kubrick non se ne sia accorto.

Errore 6 – Quando HAL gioca a scacchi con uno dei membri dell’equipaggio sbaglia clamorosamente mossa. Davvero strano per un computer che aveva asserito di essere “a prova di errore”. A meno che Kubrick non avesse voluto dare allo spettatore un indizio dell’inefficienza di HAL.

Errore 7 – La famosa scena che vede Bowman far detonare il portello esplosivo della capsula per entrare nella DISCOVERY va bene per lo stratagemma immaginato: con i bracci meccanici della capsula apre un portello d’emergenza e poiché non indossa il casco, lasciato nella nave, crea un’esplosione di ossigeno che lo proietta nell’astronave nel più assoluto silenzio dovuto alla mancanza di propagazione d’onde sonore. Però la capsula è fuori dalla nave madre, senza alcun collegamento poiché Bowman per uscirvi l’ha fatta ruotare su sé stessa, quindi avrebbe dovuto essere proiettata in senso opposto dall’esplosione.

Errore 8 – La sequenza mostra anche del fumo il portello divelto della capsula “sparisce” quando invece sarebbe stato potenzialmente mortale per Bowman, rimbalzando senza atmosfera nell’ambiente.

Errore 9 – È il non aver tenuto che nello spazio la temperatura è sui -130° C cosa che causerebbe un congelamento immediato di tutti i tessuti viventi esposti al vuoto.

Errore 10 – Spesso nei film di Fantascienza, anche in “2001”, le porte sono scorrevoli. Nella realtà è impossibile realizzare una perfetta tenuta stagna con una porta scorrevole e anche se fosse possibile l’usura delle guarnizioni manderebbe la sigillatura a farsi benedire. TUTTE le porte che devono assicurare una perfetta tenuta stagna sulla Terra tipo camere iperbariche o anche semplici celle frigorifere non sono MAI scorrevoli, ma SEMPRE a battente. Nello spazio, quindi, dovrebbero essere a battente anch’esse.

Errore 11 – La scoperta del monolite sulla Luna. Con una gravità così bassa gli astronauti non avrebbero potuto camminare come mostrato dal film ma a balzi. Esattamente come Buzz Aldrin e compagni.

Naturalmente il fatto che “2001 Odissea nello spazio” e ” Alien”, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, presentino errori non ne inficia il valore ludico o storico. Però andare a caccia di errori è divertente e, forse, anche un modo per apprezzarli meglio.

Massimo Valentini.

Curiosità

Come già detto sopra il film “2001: Odissea nello spazio” è stato diretto da Stanley Kubrick e scritto da lui stesso e Arthur C. Clarke. Il romanzo “2001: Odissea nello spazio” è stato scritto da Arthur C. Clarke e pubblicato nel 1968, lo stesso anno in cui il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche. In realtà, il romanzo e il film sono stati sviluppati contemporaneamente, con Clarke e Kubrick che lavoravano insieme alla sceneggiatura del film e alla stesura del romanzo . Quindi, possiamo dire che il film si ispira al romanzo e viceversa.

  1. Gli anni in cui Kubrick lavorava al film erano quelli della corsa allo spazio. Nel 1969, l’Apollo 11 sbarcò sulla Luna. Kubrick era talmente ossessionato da questa cosa da ingaggiare una vera lotta contro il tempo per battere la NASA. Temeva che se ci fosse stato uno sbarco prima dell’uscita del film, il suo “2001: Odissea nello spazio” sarebbe risultato obsoleto .
  2. Dopo aver visto il film, Federico Fellini scrisse un telegramma a Kubrick nel quale scrisse: “Caro Stanley, ho visto ieri il tuo film e ho bisogno di comunicarti la mia emozione e il mio entusiasmo”. Pare che anche John Lennon fosse un grande fan del film, tanto da vederlo una volta alla settimana .
  3. I Pink Floyd avrebbero dovuto collaborare alla colonna sonora del film, ma a causa di altri impegni dovettero declinare. Tuttavia, il brano “Echoes” (1971) è perfettamente sincronizzato alla sequenza dell’avvicinamento a Giove e dell’Ultimate Trip.
  4. Il pianeta al centro del film di Stanley Kubrick sarebbe dovuto essere Saturno, e non Giove come poi è effettivamente stato. Perché il cambio di rotta? Perché il team addetto agli effetti speciali riuscì a convincere il regista che, con la tecnologia dell’epoca, sarebbe stato impossibile realizzare in maniera convincente gli anelli attorno a Saturno.
  5. La musica iniziale del film “2001: Odissea nello spazio” è “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss . Questo brano è stato scelto da Stanley Kubrick come brano provvisorio per il film, ma alla fine è stato mantenuto nella colonna sonora definitiva

Spero che l’articolo sia stato di vostro gradimento.

La vostra blogger Lucia

Alcune immagini e curiosità sono prese da internet e costituite da materiale largamente diffuso. Qualora il loro uso fosse soggetto a diritto d’autore, provvederò alla loro pronta rimozione in seguito alla segnalazione via email. La cover della rubrica è realizzata con Image Creator e Canva.