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29/03/2024 Recensione “Altered Carbon” di Richard Morgan

Editore ‏ : ‎ TEA
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Forniture assortite ‏ : ‎ 528 pagine

SINOSSI

«Ispirato da tutti i romanzi hard boiled che ho letto, arricchito da tutti i film francesi e giapponesi che ho visto, dalle opere di William Gibson e, ovviamente, dall’influenza di Blade Runner, ecco la mia versione del futuro. Un futuro noir.» Così Richard Morgan presenta il suo esordio narrativo. “Altered Carbon” è un romanzo duro, provocatorio, dalla trama intrigante e sorprendente che ci proietta nel buco nero del nostro futuro, tecnologicamente avanzato ma moralmente corrotto, e assai simile al nostro presente, dato che le pulsioni degli esseri umani attraversano, immutate, anche i cambiamenti più radicali. Quale, ad esempio, la possibilità di digitalizzare la propria coscienza e trasferirla in un altro corpo, come avviene per Takeshi Kovacs, un ex soldato che si ritrova suo malgrado in un corpo «nuovo» a Bay City …

La mia opinione

“Altered Carbon” di Richard K. Morgan è un romanzo cyberpunk, ambientato in un futuro distopico e tecnologicamente avanzato.

La storia si svolge nell’anno 2384, in un mondo in cui l’identità umana può essere codificata e immagazzinata digitalmente su un supporto chiamato “pila corticale”. Questo permette agli esseri umani di sopravvivere alla morte fisica, trasferendo ricordi e coscienza in nuovi corpi sintetici, clonati o naturali che vengono chiamate “custodie”. la distruzione della pila comporta la “vera morte”.

Il protagonista è Takeshi Kovacs, un ex soldato d’elite delle NU, Nazioni Unite, a cui viene affidato il compito di indagare su un misterioso omicidio, quello di uno degli uomini più ricchi del pianeta Terra: Laurens Bancroft. Quest’ultimo è considerato un MAT, matusalemme, e non è visto di buon occhio da molta gente, perché cerca l’immortalità a tutti i costi. Non mi voglio addentrare sui meccanismi che lo portano ad avere questa possibilità, perché altrimenti toglierei parte della curiosità a chi vuole addentrarsi in questa lettura. Però posso dire che mi ha messo angoscia. Insieme a lui ci sono la moglie Myriam e i tanti figli generati dopo centinaia di anni di matrimonio. Anche loro quasi dei.

Il romanzo unisce il genere poliziesco, noir e la fantascientifica. Il futuro che viene mostrato ricorda molto Blade Runner, ma anche i romanzi di William Gibson, ma Richard Morgan va ancora più in profondità, intrecciando la tecnologia e la moralità in modo sorprendente.

Quando parlo di moralità mi riferisco alle questioni etiche e filosofiche sollevate dalla tecnologia della “pila corticale” e dai viaggi interstellari. Infatti è possibile trasferire da un mondo ad un altro la coscienza in modo istantaneo. In “Alterd Carbon” viene messa in evidenza anche la disuguaglianza Sociale: la tecnologia delle pile corticali è costosa e non alla portata di tutti. Solo i ricchi possono permettersi l’immortalità. Questo crea una divisione tra coloro che possono permettersi di vivere per sempre e coloro che non possono. Nel mondo descritto da Morgan il potere e la corruzione fanno da padrone. Alcuni individui accumulano ricchezza e potere attraverso la manipolazione della tecnologia delle pile corticali, alterando anche i ricordi e perdendo in parte la vera identità dell’individuo.

Nel romanzo non manca la presenza dell’Intelligenza Artificiale (IA) , argomento molto attuale ai giorni d’oggi. Il protagonista Kovacs interagisce con l’IA dell’ Hotel Hendrix, dove lui alloggia. Tale intelligenza artificiale ha una sua coscienza, rispetta la legge e risulta anche simpatico quando si trova a dover prendere delle decisioni. A parte Hendrix, nel mondo di Altered Carbon, le IA sono utilizzate anche per scopi militari e governativi. Vorrei aggiungere altre informazioni su questo libro così vario e ricco di elementi futuristici, a cui ci stiamo avvicinando sempre di più, ma mi dilungherei troppo.

Immagine tratta dal film “Altered Carbon” del 2018

Il romanzo mi ha suscitato diverse emozioni. Inizialmente e, per le prime centinaia di pagine, mi ha dato molto fastidio una scarsa traduzione che ha reso la lettura, per quanto interessante, molto pesante.

Poi all’improvviso la scrittura è diventata più scorrevole, come se fosse un’altra mano ad averci lavorato. Non più una traduzione fatta alla google translate, ma fatta da qualcuno che conosce l’italiano e la fantascienza. Il libro mi è stato regalato e risulta una prima edizione. Spero che l’edizione, presente adesso nel mercato, sia stata corretta.

Per il resto, il romanzo fa riflettere molto su tanti aspetti, tra cui la ricerca dell’immortalità e il fatto di poter continuare a vivere per centinaia di anni immagazzinato in un luogo virtuale o risvegliarsi in un corpo diverso dal proprio, avere più copie di se stesso e provare sensazioni che cambiano il base alla propria custodia.

“Altered Carbon” è un romanzo che descriverei buio e con una violenza che mi ha disturbato parecchio. Le scene violente mi fanno stare male. Non me l’aspettavo. Il protagonista, nonostante sia un ex soldato, a cui hanno, nel passato, privato di emozioni, in realtà è una persona che non sopporta le ingiustizie, che prova sentimenti e anche se anche lui, non si risparmia sulla violenza, riesce lo stesso a farsi apprezzare.

Un romanzo che deve essere letto attentamente, per riuscire a coglierne i vari aspetti e capire cosa e chi si nasconde dietro l’omicidio di uno degli uomini più importanti della Terra.

Lo consiglio a chi ama la fantascienza stile Blade Runner, con un futuro cupo e quasi privo di umanità.

Il mio voto è:

3, 5 pinguini lettori.

Curiosità

Nel 2018, il romanzo è stato adattato in una serie televisiva di Netflix, anch’essa intitolata “Altered Carbon”. La serie ha ricevuto una nomination agli Emmy per gli effetti visivi speciali eccezionali. La critica ha apprezzato la prima stagione. La seconda stagione non ha avuto molto successo.  Inoltre, nel 2019, è stata creata una graphic novel basata sul romanzo, pubblicata da Dynamite Comic, ma c’è solo la versione inglese.

Di seguito la trilogia completa dei libri.

  • “Altered Carbon”: Il primo libro della serie, in cui Takeshi Kovacs indaga sulla morte di un uomo facoltoso.
  • “Angeli Spezzati”: Il secondo capitolo, che prosegue le avventure di Kovacs.
  • “Furie Risvegliate”: Il terzo libro, che completa la trilogia.

A presto,

la vostra blogger Lucia.

29 /01/23 Fantascienza e dintorni – Parte due

Ciao amici,

continua il nostro viaggio nella fantascienza, parlando di film cult e dei libri che li hanno ispirati e hanno ispirato.

Insieme a Massimo Valentini, lui stesso autore di un libro di fantascienza “Il sogno di Nova”, esploreremo gli errori del film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, (1968) e scopriremo delle curiosità che in pochi conoscono.

“2001 Odissea nello Spazio” è da sempre considerato uno dei capolavori del cinema fantascientifico di tutti i tempi. Scritto nel 1968 da Stanley Kubrik, praticamente in contemporanea all’omonimo romanzo di A.C. Clarke. Il film ebbe anche un seguito nel 1984 diretto da Peter Hyams. Quest’ultimo, dal punto di vista artistico, non può però essere al pari del film di Stanley Kubrik.

Trama: La scoperta di uno strano “monolite” sulla superficie lunare in qualche modo collegato con Giove spinge i governi terrestri a organizzare una missione esplorativa. La “Discovery”, la nave che porterà un equipaggio composto da membri selezionatissimi nello spazio, parete quindi alla volta del gigante gassoso gestita da un perfezionatissimo computer di bordo dotato di consapevolezza.       

“2001 Odissea nello spazio” è uno dei pochi film che non mostra, giustamente, effetti sonori delle astronavi, ma trattandosi di una pellicola che più di ogni altra ha fatto storia, mi sembra giusto sottolinearne anche i pregi. Per esempio, la stazione spaziale rotante e lo spazioplano Orion III furono ovvie prove dell’attenzione posta da Kubrick alla verosimiglianza scientifica. Già all’epoca delle missioni Apollo si studiavano infatti veicoli riutilizzabili (studi che avrebbero portato allo Space Shuttle) e si pensava che stazioni orbitanti rotanti e veicoli come Orion III fossero il domani dell’esplorazione spaziale. Lo stesso HAL fu il frutto di una chiacchierata del regista con Marvin Minsky, scienziato considerato “il padre dell’Intelligenza Artificiale”. Minsky era davvero persuaso che per gli anni duemila sarebbero stati prodotti computer senzienti e quindi possiamo ipotizzare che, se avesse detto una data diversa, sarebbe diverso anche il titolo del capolavoro in oggetto. Nel vuoto, come sappiamo, il suono non può viaggiare e quindi le astronavi dovrebbero essere silenziose ma questo leverebbe “impatto scenico” alle scene. La scelta furba di Kubrick sottolineava invece l’eleganza delle manovre delle navi e, immagino, lo stato dell’arte della tecnologia aerospaziale immaginata dal regista, con della musica classica. Una scelta davvero raffinata. 

Dopo gli elogi passiamo agli errori

Errore 1 – Nelle sequenze iniziali, una scimmia ha in mano una tibia, però poi lancia un femore.

Errore 2 – Sempre nel prologo (eggià, “2001” sembra quasi la versione cinematografica di un libro) vediamo che nel pleistocene africano uno degli erbivori che osserviamo è un tapiro. Ma questa specie non si è mai spinta in Africa. Nell’omonimo romanzo di Clarke la preda della prima caccia umana è un facocero, cosa questa esatta dal punto di vista scientifico.

Errore 3 – La sequenza iniziale che mostra l’allineamento tra Luna, Terra e Sole, si vede quest’ultimo che sorge sulla sommità (per l’osservatore) del pianeta, mentre sulla Terra si vede già una “falce” illuminata dall’astro, ma ciò è possibile, proprio perché il Sole sta sorgendo sopra al disco della Terra e non può illuminare il pianeta anche dietro, come invece è mostrato dalla pellicola.

Errore 4 – Al contrario della Nostromo di “Alien”, la Discovery è nuova di pacca. Va bene, è plausibile in quanto la nave è stata costruita appositamente per quella missione, ma non è plausibile che tutte le altre navi mostrate dal film, ivi compresa la stazione orbitante, non presentino neanche una macchia dei rivestimenti.

Errore 5 – Il modulo lunare Aries 1B, dalla forma sferica e con la cabina di comando posta in alto e rovesciata rispetto al settore passeggeri dove si rilassa il dr. Floyd, e atterra (ma dovremmo dire “alluna”) a Base Clavius su quattro zampe. Non è allora possibile per i piloti vedere la base sottostante negli oblò come appare nel film, visto che NON si tratta di schermi. Nella scena che mostra il dr Floyd dormire col braccio fluttuante nello spazioplano vediamo una hostess recuperare la penna dell’illustre passeggero. La donna indossa, come furbescamente mostrato da Kubrick per sottolineare la precisione della pellicola allo spettatore, delle “grip shoes” ma proprio durante quella scena la donna inciampa il ché è errato perché la dinamica mostrata dalla sequenza si accorderebbe meglio con la gravità e non con l’assenza di essa! Un errore superficiale: strano che Kubrick non se ne sia accorto.

Errore 6 – Quando HAL gioca a scacchi con uno dei membri dell’equipaggio sbaglia clamorosamente mossa. Davvero strano per un computer che aveva asserito di essere “a prova di errore”. A meno che Kubrick non avesse voluto dare allo spettatore un indizio dell’inefficienza di HAL.

Errore 7 – La famosa scena che vede Bowman far detonare il portello esplosivo della capsula per entrare nella DISCOVERY va bene per lo stratagemma immaginato: con i bracci meccanici della capsula apre un portello d’emergenza e poiché non indossa il casco, lasciato nella nave, crea un’esplosione di ossigeno che lo proietta nell’astronave nel più assoluto silenzio dovuto alla mancanza di propagazione d’onde sonore. Però la capsula è fuori dalla nave madre, senza alcun collegamento poiché Bowman per uscirvi l’ha fatta ruotare su sé stessa, quindi avrebbe dovuto essere proiettata in senso opposto dall’esplosione.

Errore 8 – La sequenza mostra anche del fumo il portello divelto della capsula “sparisce” quando invece sarebbe stato potenzialmente mortale per Bowman, rimbalzando senza atmosfera nell’ambiente.

Errore 9 – È il non aver tenuto che nello spazio la temperatura è sui -130° C cosa che causerebbe un congelamento immediato di tutti i tessuti viventi esposti al vuoto.

Errore 10 – Spesso nei film di Fantascienza, anche in “2001”, le porte sono scorrevoli. Nella realtà è impossibile realizzare una perfetta tenuta stagna con una porta scorrevole e anche se fosse possibile l’usura delle guarnizioni manderebbe la sigillatura a farsi benedire. TUTTE le porte che devono assicurare una perfetta tenuta stagna sulla Terra tipo camere iperbariche o anche semplici celle frigorifere non sono MAI scorrevoli, ma SEMPRE a battente. Nello spazio, quindi, dovrebbero essere a battente anch’esse.

Errore 11 – La scoperta del monolite sulla Luna. Con una gravità così bassa gli astronauti non avrebbero potuto camminare come mostrato dal film ma a balzi. Esattamente come Buzz Aldrin e compagni.

Naturalmente il fatto che “2001 Odissea nello spazio” e ” Alien”, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, presentino errori non ne inficia il valore ludico o storico. Però andare a caccia di errori è divertente e, forse, anche un modo per apprezzarli meglio.

Massimo Valentini.

Curiosità

Come già detto sopra il film “2001: Odissea nello spazio” è stato diretto da Stanley Kubrick e scritto da lui stesso e Arthur C. Clarke. Il romanzo “2001: Odissea nello spazio” è stato scritto da Arthur C. Clarke e pubblicato nel 1968, lo stesso anno in cui il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche. In realtà, il romanzo e il film sono stati sviluppati contemporaneamente, con Clarke e Kubrick che lavoravano insieme alla sceneggiatura del film e alla stesura del romanzo . Quindi, possiamo dire che il film si ispira al romanzo e viceversa.

  1. Gli anni in cui Kubrick lavorava al film erano quelli della corsa allo spazio. Nel 1969, l’Apollo 11 sbarcò sulla Luna. Kubrick era talmente ossessionato da questa cosa da ingaggiare una vera lotta contro il tempo per battere la NASA. Temeva che se ci fosse stato uno sbarco prima dell’uscita del film, il suo “2001: Odissea nello spazio” sarebbe risultato obsoleto .
  2. Dopo aver visto il film, Federico Fellini scrisse un telegramma a Kubrick nel quale scrisse: “Caro Stanley, ho visto ieri il tuo film e ho bisogno di comunicarti la mia emozione e il mio entusiasmo”. Pare che anche John Lennon fosse un grande fan del film, tanto da vederlo una volta alla settimana .
  3. I Pink Floyd avrebbero dovuto collaborare alla colonna sonora del film, ma a causa di altri impegni dovettero declinare. Tuttavia, il brano “Echoes” (1971) è perfettamente sincronizzato alla sequenza dell’avvicinamento a Giove e dell’Ultimate Trip.
  4. Il pianeta al centro del film di Stanley Kubrick sarebbe dovuto essere Saturno, e non Giove come poi è effettivamente stato. Perché il cambio di rotta? Perché il team addetto agli effetti speciali riuscì a convincere il regista che, con la tecnologia dell’epoca, sarebbe stato impossibile realizzare in maniera convincente gli anelli attorno a Saturno.
  5. La musica iniziale del film “2001: Odissea nello spazio” è “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss . Questo brano è stato scelto da Stanley Kubrick come brano provvisorio per il film, ma alla fine è stato mantenuto nella colonna sonora definitiva

Spero che l’articolo sia stato di vostro gradimento.

La vostra blogger Lucia

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