Ciao amici,
in questo periodo un po’ surreale, la ricerca di qualcosa che ci faccia pensare ad altro è importante. Anna Shirley (“Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery ) è uno di quei personaggi della letteratura che ci può insegnare qualcosa in merito. Oggi però non vi parlo del romanzo ma della serie tv: Chiamatemi Anna.
Chiamatemi Anna è una serie televisiva canadese tratta dal romanzo “Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery, adattato da Moira Walley-Beckett. Anna Shirley che, dopo aver passato l’infanzia in orfanotrofio, viene mandata per errore a vivere nella fattoria di “Green Gables” ad Avonlea con gli anziani fratelli Marilla e Matthew Cuthbert. Quest’ultimo sarà il primo ad essere colpito dalla stravaganza di Anna e ad innamorarsene. Dopo alcune incomprensioni, la ragazzina rimarrà a vivere con i fratelli Cutherbert arricchendo la loro esistenza.
Chi mi segue probabilmente sa quanto ami il personaggio di Anna. Desideravo da tempo vedere questa serie tv e finalmente ci sono riuscita. Nonostante sia ambientata alla fine del 1800, da subito la storia mi è parsa attuale e adatta a tutti.
Il merito va soprattutto alla regista, nonché sceneggiatrice Moira Walley-Beckett che è riuscita ad affrontare tematiche di diversa natura e a rendere il personaggio di Anna così incantevole, già di suo, forte e coraggioso, nonché adatto alla nostra società.
I temi affrontati, come la diversità, il femminismo, il passaggio dall’età infantile a quella adulta, l’amicizia e l’amore, mostrano una sensibilità e un’attenzione delicata e acuta.
Il merito va anche agli attori che interpretano i personaggi principali: Amybeth McNulty, nel ruolo di Anna, Geraldine James e Robert Holmes Thomson,che interpretano rispettivamente Marilla e Matthew. Non ho potuto non apprezzare la loro bravura.
L’attrice che interpreta Anna è perfetta per questo ruolo. Credo che la scrittrice, Lucy Maud Montgomery, che ha creato questo personaggio così vero, se guardasse oggi questa giovane interprete non potrebbe non dire: è lei, è la mia creatura.
La prima stagione, che ho da poco terminato di vedere, consta di 7 episodi e tiene lo spettatore sempre in attesa, in una suspance che porta a chiedersi: “e adesso cosa accadrà?”
Questa serie, a differenza dei romanzi, punta anche l’attenzione sul passato di Anna Shirley, un passato tragico, fatto non solo della prematura scomparsa dei genitori, ma anche dell’infanzia vissuta presso la numerosa famiglia Thomson e dell’esperienza negativa in orfanotrofio. Una ragazza dalla fervida immaginazione, testarda, caparbia, sincera e capace di essere realistica nei momenti più significativi e importanti della sua vita.
Non manca l’amicizia pura e sincera con Diana Barry, interpretata da Dalila Bela, sempre pronta a difendere l’amica Anna, che inizialmente fa fatica ad adattarsi e farsi accettare dagli altri suoi coetanei, pronti a burlarsi di lei per l’eccesso di fantasia e parlantina.
Non dimentichiamo, poi, il rapporto conflittuale con Gilbert Blythe, che da subito mostra di avere coraggio e un’intelligenza pari a quella di Anna. La storia dei due mi ha sempre fatto battere il cuore.
E poi c’è Avanloe con la sua gente, che non sarà subito accogliente con la povera Anna, giudicata e incolpata ingiustamente più volte. Presto però gli abitanti del luogo dovranno ricredersi e l’accoglieranno con gioia nella loro comunità.
Non mancano i riferimenti ai libri e alle autrici del secolo: Jane Eyre di Charlotte Brontë e Cime tempestose di Emily Brontë spesso messi in risalto dalle inquadrature della regista. Titoli di donne che ispirano Anna a diventare una donna migliore e che in molte occasioni l’aiutano a fuggire da momenti bui del suo passato, altrimenti insopportabili per una ragazza come lei.
Per concludere posso dire che questa serie è perfetta. Lo è anche la sigla iniziale che mi ha incantata appena l’ho vista. Forse ne parlerò più avanti, perché è pura arte.
E’ una serie per tutti, soprattutto per le giovani donne che non hanno paura di essere se stesse e che ogni giorno con l’immaginazione, con il coraggio e con la caparbietà provano a realizzare i propri sogni. La consiglio assolutamente.
Il mio voto per questa serie è:
5 ciak.
P.S.
Vedendo la serie “Chiamatemi Anna”, mi è venuta un gran voglia di rileggere il romanzo a cui si ispira e indovinate un po’: sono andata a comprarlo!
Tempo fa lessi il manga “Anna dai capelli rossi” e scrissi anche la recensione. (clicca qui) Per il resto, il primo approccio con Anna fu il cartone animato giapponese “Anna dei capelli rossi” del 1979.
I giapponesi hanno sempre portato sugli schermi storie incantevoli e una di queste fu proprio la storia di Anna Shirley. Sono cresciuta con le anime, oltre che con i libri. Forse per questo motivo mi ritrovo anch’io ad avere una fervida immaginazione e a stare con la testa tra le nuvole.
Per oggi è tutto, aspetto come sempre i vostri commenti.