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29/06/2022 Recensione “Un tè a Chaverton House” di Alessia Gazzola

Sinossi

“Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi”. Alessia Gazzola, dopo “L’allieva”, torna con un nuovo libro che fa sognare tra dolci fatti in casa, la magia di un’ambientazione che riporta al fascino del passato e un piccolo mistero di famiglia da risolvere...

La mia opinione

Inizio con il dire che questa volta non ho letto il libro, ma l’ho ascoltato. Si, proprio così! Ho deciso di rilassarmi con un romanzo letto dalla bravissima Valentina Mari, che mi ha fatto innamorare della sua voce, così come ho adorato la storia di Angelica, protagonista di “Un tè a Chaverton House” di Alessia Gazzola.

Questo audiolibro, il primo che ascolto con tanta passione, doveva accompagnarmi nelle mie mattutine pseudo camminate al parco. Credo di aver fatto un ottima scelta. Normalmente mentre corro mi stanco dopo un po’, o meglio mi annoio, invece con un libro da ascoltare, che mi ha entusiasmato dalle prime parole, sono stata incentivata a stare un po’ di più, a camminare, a correre ad ammirare la natura  che mi circondava. La mia routine quotidiana, iniziata a conclusione dell’anno scolastico, mi inizia a piacere. Vivo accanto ad un parco, uno dei parchi più grandi e belli della città di Palermo, perché allora non approfittare.


Ma parliamo di questo romanzo, scritto dall’autrice durante la pandemia, e immaginiamo di sorseggiare un tè, con latte o senza latte, a secondo dei gusti. Sa molto di British. Che ne dite?

Non ho mai letto nulla di Alessia Gazzola, ma ne avevo sentito tanto parlare, perciò quando ho cominciato a scorrere tra i libri proposti da ascoltare, la copertina e la trama di un  “Un tè a Chaverton House” mi hanno ispirato tantissimo. Volevo qualcosa di rilassante, divertente e con un tocco di romanticismo, e sono stata accontentata.

La protagonista è Angelica, ragazza di ventotto anni che grazie a delle fate madrine biricchine, ha avuto alcune doti direi adatte ai tempi moderni: la gentilezza, la docilità di temperamento e il talento infallibile con i lievitati. Lei riesce, infatti, con i suoi cornetti a conquistare i palati più esigenti. È gentile, intelligente e insegna inglese. Sembra perfetta per l’avventura che la porterà a Chaverton House, nel Dorset, una piccola contea che si affaccia sulla Manica, a sud-ovest del Regno Unito.

La residenza che dà il nome al romanzo e che sa tanto  di Downton Abbey, è anche il set di una delle serie televisive più famose del momento: L’orfana di Mallands Park.  È  una serie televisiva che ad Angelica non va affatto a genio, anzi la ritiene abominevole, ma che per il lavoro da guida turistica che le viene offerto a Chaverton House deve guardare più e più volte.

Tra l’altro, cosa non di scarsa rilevanza, Chaverton House è la stessa villa di quella serie TV abominevole che è L’orfana di Mallands Park. Chaverton di fatto è Mallands Park. Io ho visto solo la prima puntata, perché ovviamente una storia in costume in Inghilterra non poteva che interessarmi, ma non è scattata la scintilla e l’ho abbandonata senza rimpianti. Niente a che vedere con la mia amatissima Downton Abbey.” (Cit. Un té a Chaverton House)

Ovviamente i riferimenti alla serie tv Downton Abbey non  mancano. Chi non l’ha amata? Ma questa è tutt’altra storia. Angelica è una giovane donna che vive i nostri tempi, ma affascinata anche lei da ciò che è inglese e classico.

La sua permanenza a Chaverton House non è per un lavoro, ma per un compito speciale affidatole da una zia curiosa come lei: scoprire un segreto di famiglia. E così tra  lettere, fotografie, cartoline, biglietti e un incontro da batticuore, la nostra dolce Angelica, ci porterà in un posto da sogno, sorseggiando un buon té, viaggiando nelle campagne inglesi, sfogliando prime edizioni di classici come “Ragione e sentimento” e “Cime tempestose”.


Infatti i riferimenti a Jane Austen  e a Emily Bronte e ad altri romanzi inglesi, non mancano e si possono toccare quasi con mano; sentire l’odore delle pagine ingiallite dal tempo.

“Quando le persone ci chiedono scusa dobbiamo provare a superare l’orgoglio e il pregiudizio – c’entra sempre Jane Austen, alla fine. L’orgoglio resta ferito malgrado le scuse. E ancora, le scuse non riescono a farci dimenticare il pregiudizio che nel frattempo è nato verso chi ci ha ferito. Bel problema. La verità è che le scuse sono necessarie, ma ancora di più lo è il tempo.” (Cit. Un té a Chaverton House)

Angelica è una ragazza che non molla, tenace e indipendente. Mi è piaciuta tantissimo. Non è la solita ragazza stereotipata, infatti, nonostante i timori per il suo futuro incerto e per delle scelte che non vanno a genio alla sua famiglia, si batte per i valori in cui crede e fa di tutto per uscirne a testa alta.

Il tocco di british impernia ogni pagina di questo fantastico romanzo.

Mi chiedo se leggerlo mi avrebbe suscitato lo stesso effetto, ma ascoltarlo mi ha portato a dare:

5 pinguini ascoltatori di libri.   

Che ne pensate dei miei nuovi recensori?

Foto instagram

Le immagini nell’articolo sono prese da internet a scopo solo divulgativo.

04/04/2019 Recensione “Per lanciarsi dalle stelle” di Chiara Parenti”

Risultati immagini per per lanciarsi dalle stelle
Costo ebook: 1,99 euro
Costo cartaceo: 16,90 euro
Copertina rigida: 345 pagine
Editore: Garzanti Libri (14 giugno 2018)
Collana: Narratori moderni

Trama

“Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre”. Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di ripartire per Parigi, subito dopo l’unico litigio della loro vita. Quel litigio di cui Sole si pentirà per sempre, perché non rivedrà mai più Stella, la persona più importante per lei. Sole non smette di guardare quel foglio perché, anche se ha solo venticinque anni, non c’è nulla di più difficile per lei che superare le proprie paure. Sa che, se le tiene strette a sé, non c’è nulla da rischiare: il lavoro sicuro per cui ha rinunciato al sogno di fare l’università; il primo bacio mai dato perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Ma ora Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una paura alla volta: dal lanciarsi con il paracadute al salire sulle montagne russe; dall’attraversare un bosco sotto il cielo stellato al fare un viaggio da sola a Parigi. Giorno dopo giorno, scopre il piacere dell’imprevisto e dell’adrenalina che le fa battere il cuore.

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Ultimamente le stelle sono diventate protagoniste delle mie letture. Due mesi fa ho letto “Se i pesci guardassero le stelle” di Luca Ammirati edito dalla DeA Planeta Libri. Da poco, invece, ho finito di leggere “Per lanciarsi dalla stelle” di Chiara Parenti edito dalla Garzanti. Entrambi i libri parlano della ricerca di un posto nel mondo e di affrontare con coraggio e determinazione ciò che la vita ci pone davanti. Sono contenta di aver seguito come sempre il mio cuore nella scelta delle mie letture.


La mia opinione

“Per lanciarsi dalle stelle” è un romanzo che fa riflettere sulle paure che a volte rendono incapaci di vivere appieno la vita.

 La protagonista è Sole, una giovane ragazza che per tutta la sua vita è rimasta in uno stato di quasi immobilità per le sue tante paure. L’opposto della sua migliore amica Stella, sempre pronta a lanciarsi in nuove sfide senza preoccuparsi dei giudizi degli altri. Ma qualcosa di inimmaginabile spezzerà il legame che le unisce.  Dopo un litigio le due amiche prenderanno strade diverse.

“Il giorno in cui il mondo finisce, io vado a lavorare come al solito…”

Il dolore sarà l’inizio di una rinascita per Sole, che seguirà finalmente i consigli dell’amica, per superare con coraggio le sue paure e vivere, così, la vita a trecentosessanta gradi.

La storia di Sole è un po’ la storia di chi, per traumi del passato o per un rapporto troppo soffocante, come quello tra genitori e figli o  tra compagni di vita, non riesce ad uscire dal proprio stato di paralisi emotiva. Proprio per il tema trattato mi ha ricordato un po’ i racconti di James Joice, Gente di Dublino, dove la paralisi è un problema che rende prigionieri  i protagonisti, senza però trovarne una via d’uscita.  Invece in questo libro l’autrice, Chiara Parenti, con bravura, affronta la stessa problematica con trasporto, ironia ed emozioni forti, riuscendo a non far fuggire la protagonista, ma liberandola dalle proprie insicurezza.

“La paura non è più un limite, è un’opportunità.”

 Il dolore di non vedere più chi si ama, il fallimento, la paura di non farcela o di deludere chi ci sta vicino, diventano le sfide di tutti i giorni per Sole.

“Il dolore è la sola via della rinascita. E’ paziente silenzioso. Scava un vuoto, si annida negli anfratti di noi e aspetta solo il momento per uscire fuori. E’ nocivo solo se lo ignoriamo. Allora può trasformarsi in rabbia e in paura. Ma se lo lasciamo fluire e lo ascoltiamo fino in fondo….., lui si trasformerà nel bocciolo di qualcosa di nuovo.”

Questo romanzo così genuino, delicato e potrei aggiungere incantevole, mi ha conquistato.

Lo stile è scorrevole, piacevole e soprattutto dinamico.  Non riuscivo a staccarmi dal leggerlo perché è anche pieno di adrenalina.  Non vedevo l’ora di scoprire le nuove sfide di Sole, accompagnate dalla canzone “It’s my life” dei Bon Jovi, che ha un significato particolare anche per me.  Se non la conoscete, vi consiglio di ascoltarla.

It’s my life
And it’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive

E’ la mia vita
È adesso o mai più
Non vivró per sempre
Voglio solo vivere finché sono vivo

La musica fa parte della storia di Sole.  Infatti le note di “La vie en Rose l’accompagnano mentre visita la città di Parigi.

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose

Il me dit des mots d’amour

Mi sono immedesimata in lei su molte cose. Forse in alcuni momenti la protagonista ha rasentato la follia e i suoi pensieri erano troppo anche per me, un po’ da favola, ma sicuramente il messaggio di questo romanzo è di non fermarsi davanti agli ostacoli, di scoprire i propri desideri e seguirli con coraggio e determinazione.

Mia figlia dice che ho mille paure, ma ogni giorno, nonostante tutto provo ad affrontarle. Provo a superare la paralisi che altrimenti non mi farebbe vivere appieno la vita. Anche se il giorno dopo ritorno ad avere le stesse identiche paure.

Consiglio di leggere questo romanzo, perché vi darà una  carica in più per affrontare con coraggio le sfide della vita.

Il mio voto è 4,5 pinguini lettori. 

Concludo con le parole di “It’s my life”, che vi porti lontano, insieme a Sole, fin dove il vostro cuore e la vostra mente vi lasceranno andare.

Tomorrow’s getting harder, make no mistake
Luck ain’t enough
You’ve got to make your own breaks

It’s my life
And it’s now or never
I ain’t gonna live forever
I just want to live while I’m alive ( Bon Jovi)

Il domani è sempre più difficile, non fate errori
La fortuna non è neppure fortunata, dovete farvi i vostri freni
E’ la mia vita
Ed è ora o mai
Non vivró per sempre
Voglio solo vivere finché sono vivo.

Buona lettura,

P.S

Proprio in questi giorni è uscito l’ultimo romanzo di Chiara Parenti: Un intero attimo di beatitudine. Sono certa che sarà uno splendido libro, perché quest’autrice ha un talento innato per catture le emozioni e i sentimenti, trasformandole in parole. Trovate la segnalazione nel blog qui.

Ringrazio la casa editrice Garzanti per avermi omaggiato della copia digitale.

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