Ciao amici,
oggi vi segnalo l’uscita del nuovo romanzo di Claudia Piano. Anche questa volta, dopo la scuola di Musicomagia, ad Armonia, il Magisterium, in Draconis, Claudia sceglie una scuola come ambientazione per la sua storia, ma reale: l’istituto Primo Levi.
La storia dello “Spirito della Luna” si svolge nel paese di Borgo Fornari, nei boschi attorno, ma ci sono parecchie scene ambientate nella classe di Alice e nel giardino circostante. Vi lascio la trama e un breve estratto. Se avete altre curiosità, lasciare pure un commento.
In uscita il 21 marzo 2022
Trama
Alice abita in un piccolo paese di provincia sull’Appenino ligure, un posto da lupi…Frequenta il secondo anno di liceo all’istituto Levi, assieme alla sua migliore amica Gloria. L’ambiente è davvero ostico: ci sono i Montelupo che si comportano come se fossero i padroni del mondo, del paese e della scuola. Come Edoardo che decide a chi può essere concessa la sua attenzione e anche quella di tutti gli altri ragazzi. E poi ci sono i loro cugini che sembrano le loro guardie del corpo e che terrorizzano chiunque osi contraddirli o avvicinarli senza permesso.
All’inizio dell’anno fa il suo ritorno Diego Cavalieri, i suoi genitori erano andati via per lavoro, ma a volte tornavano in paese per l’estate. Alice ricorda vagamente che un tempo lei e Diego erano amici, forse alla materna.
La piccola comunità di Borgo Fornari è ancora sconvolta dal cadavere non identificato di una donna che è stato ritrovato nei boschi al di là del fiume, quando, dopo pochi giorni di scuola, una ragazza del terzo anno viene trovata morta; i segni sul suo corpo fanno pensare a un animale di grossa taglia.
Il padre di Alice, che lavora per il corpo forestale, le dà il divieto assoluto di allontanarsi dal centro abitato.
Ma lei ama passeggiare per i boschi e il destino ha ben altri piani in serbo per lei…
Estratto
La Luna per me rappresentava tutto ciò che di buono e divino c’era nel mio mondo spirituale. Era il volto di Madre Natura, la Grande Madre che ci amava e ci proteggeva da lassù.
La nonna Elvira la chiamava la Bianca Signora e aveva una reale devozione e attenzione per le sue fasi; le celebrava con piccoli riti molto sentiti. Accendeva candele, creava piccole composizioni floreali o intonava canti dal sapore antico. Tutti gesti che avevano caratterizzato e arricchito la mia infanzia.
Il dolce astro notturno era spesso tra i miei pensieri ed era a Lei che rivolgevo le mie preghiere, a cui affidavo i miei sogni. Mi piaceva immaginare che la mamma e tutte le persone care che non c’erano più fossero lassù a vegliare su di me.
Fu il suo aiuto che invocai quel giorno, durante la seconda ora di lezione.
Avevamo una verifica di inizio anno di inglese, giusto per testare se ricordavamo ancora qualcosa dopo la pausa estiva. Una splendida idea della professoressa Baldini. Ma non era per quello che avevo bisogno di aiuto.
Certo, si sa, l’uso dei telefoni in classe è proibito. Soprattutto durante le lezioni. Se c’è un test, poi…
Eppure Stefania lo guardò e urlò mettendosi a piangere disperata.
Dopo il momento di sconcerto e qualche risata da parte dei più insensibili, la professoressa si avvicinò alla nostra compagna che stava mostrando a tutti lo schermo del suo smartphone nuovo di zecca, mentre crollava con la testa sul banco e il corpo scosso dai singhiozzi.
A quel punto mi sentii autorizzata a prendere il mio telefono per controllare che cosa fosse successo.
E la vidi.
Quell’immagine su Instagram che qualche insulso essere inumano aveva avuto il cattivo gusto di postare, sicuramente senza l’autorizzazione di nessuno, era una foto di Cinzia.
Cinzia Ricci della terza A.
Ed era morta.
Nemmeno per un momento pensai che fosse uno scherzo o una foto contraffatta per chi sa quale assurdo motivo.
La foto era troppo realistica, era vera. Lei era morta e aveva un terribile squarcio sul collo e uno sulla pancia, ma gli occhi erano aperti e…
Mi ero garantita innumerevoli notti insonni e una quantità infinita di incubi per gli anni a venire. Ancora dovevo dimenticare le foto che erano state pubblicate un mese prima di quel cadavere di donna trovato nel bosco. E adesso… Un’altra morte…
Mi sentii ghiacciare il sangue nelle vene.
Ci misi un po’ a reagire. Poi il cuore iniziò a martellarmi in petto.
Mio Dio! È una tragedia, una cosa terrificante, orribile…
Mi sembrava di non riuscire più a respirare.
E fu allora che invocai l’aiuto della Luna.
A presto,
la vostra blogger Lucia.