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08/01/2023 Vita e curiosità d’autore: Richard Matheson

Ciao amici lettori,

mi ero proposta di riprendere in mano le mie rubriche, ma tra il tempo che sembra accelerato e i miei impegni che si accumulano ogni giorno senza darmi respiro, non c’è stato verso e nessuna delle mie rubriche è partita. Con il nuovo anno vorrei riproporvi la rubrica “ Vita e curiosità d’autore”. Questa volta però parliamo di un autore che, pochi conoscono di nome, ma sicuramente molti conoscono di fatto:  Richard Matheson. Lui è stato lo sceneggiatore della celebre serie tv “Ai confini della realtà” che, se siete appassionati di fantascienza e di serie cult, vi consiglio di recuperare assolutamente. Vi anticipo che in un prossimo articolo si parlerà di questa serie e di altre serie tv mitiche. Anche questa volta l’autore dell’articolo è il mio amico e fratello di scrittura Massimo Valentini, autore del romanzo di fantascienza “Il sogno di Nova”. Non vi faccio più attendere e vi lascio nelle sue mani.

Richard Matheson

Tutti gli amanti più sfegatati del Fantastico (o, per usare un termine caro agli anglosassoni, del weird) e della Fantascienza televisiva, sicuramente ricordano il personaggio del contabile che odia l’umanità e sopravvive alla bomba atomica, l’uomo che impazzisce su un aereo di linea (interpretato dal futuro capitano J.T. Kirk dell’astronave Enterprise di Star Trek, alias William Shatner) vedendo un gremlin sulle ali o ancora il razzista che odia gli ebrei e che poi si rivela essere uno dei prigionieri di un treno diretto in un campo di concentramento nazista… Questi e tanti altri erano i personaggi memorabili della fortunata e ormai iconica serie “Ai confini della realtà”, ideata da Rod Serling e sceneggiata, tra gli altri, da Richard Matheson e Ray Bradbury.

Spesso con una morale alla fine di ogni episodio lo show era considerato fantascientifico dal pubblico generalista, sebbene molte delle sue storie fossero in realtà ascrivibili al genere del Fantastico. Tra i suoi diversi primati il merito di attrarre pubblico alla Fantascienza e al Weird, dei quali omaggiava idee classiche ma, per l’epoca, moderne. In questo articolo non indugeremo troppo sulla figura di Bradbury concentrando la nostra rapida disamina su Richard Matheson, autore di innumerevoli racconti che spaziano dal Weird alla Fantascienza passando per l’horror. Di recente scomparso all’età di 87 anni, Matheson nacque ad Allendale nel 1926, da una famiglia di origine norvegese. Visse anche a Brooklyn e partecipò alla seconda guerra mondiale, distinguendosi peraltro positivamente sui campi di battaglia. Autore di moltissimi racconti sia brevi che lunghi, i suoi ambiti principali furono appunto il Fantastico e la Fantascienza, ai quali diede contributi del calibro di “Io sono leggenda”, romanzo breve (1954) incentrato su un sopravvissuto in un mondo abitato da vampiri.

Il libro riscosse un buon successo, rinnovato grazie al successivo “Tre millimetri al giorno” (1957) in cui il protagonista rimpicciolisce appunto di tre millimetri ogni giorno fino a scomparire. Di questo libro la Universal comprò i diritti e il film che ne fu tratto si rivelò un buon successo al botteghino. Oltre che per “Ai confini della realtà” Matheson scrisse sceneggiature anche per “L’ora di Alfred Hitchcock” e per diversi film a basso budget come “Il pozzo e il pendolo,” per la regia visionaria di Roger Corman, a sua volta ispirato dalla produzione letteraria di Edgar Allan Poe. Non ci sarà, invece, la sua mano dietro il copione de “Gli Uccelli”. Hitchcock effettivamente lo chiamò, ma Matheson propose di eliminare i volatili cosa che non piacque al maestro del Thriller. Intanto, però, “Io sono leggenda” è più volte adattato per il cinema con esiti deludenti. E anche il ben più recente adattamento con l’ormai ex principe di Bel Air, Will Smith, è stato un flop a causa non solo della pessima CGI usata (che faceva sembrare i vampiri più simili a zombie che ad abitanti della notte) ma anche per la deriva buonista della seconda parte che proprio non rispecchia il messaggio spietato ma assolutamente convincente del romanzo. Autore con ormai un bel carisma alle spalle, nel 1971 un giovanissimo Steven Spielberg trae “Duel” da un suo omonimo racconto. La storia vede un automobilista combattere col guidatore di una cisterna del quale non si vedrà mai il viso, tra scene rocambolesche e inseguimenti mozzafiato fino al finale con la suddetta cisterna che precipita da un burrone.

Per la sequenza in questione Spielberg usò un suono (a sua volta estrapolato da un vecchio film sui dinosauri) per sottolineare la similitudine tra il veicolo e un mostro che senza motivo vuole uccidere il protagonista. Il suono fu poi riutilizzato anche per il film culto “Lo squalo”, nella scena che vede il predatore morente dopo essere letteralmente distrutto dall’esplosione di una bombola d’ossigeno tra le fauci. Matheson non ha mai scritto storie dichiaratamente “politiche”, ma è difficile non vedere dietro molti dei suoi libri l’ombra di una società ipocrita e imbevuta di false verità in moltissimi dei suoi racconti brevi e romanzi. Del resto nessun genere vanta la stessa flessibilità della Fantascienza per trasmettere al lettore messaggi di ogni tipo. Proprio questa capacità rende senz’altro il Fantastico un genere ideale anche per storie dalla buona connotazione politica. Se state pensando ai romanzi di Heinlein e alla sua “Fanteria dello spazio” saprete cosa voglio dire. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.

Massimo Valentini

Massimo Valentini è uno scrittore, divulgatore freelance e pubblicista italiano, nato a Cosenza nel 1973. È stato nella redazione di Voyager Magazine, la rivista ufficiale dell’omonima trasmissione televisiva, e ha collaborato col Giornale dei Misteri, il più antico mensile sull’insolito, curandone la rubrica “Il detective della scienza”. Nel 2007 la Falco Editore ha stampato la sua raccolta di racconti fantastici Alfa e Omega e nel 2008 il romanzo Ultima Thule. La 0111 Edizioni ha pubblicato le sue raccolte di racconti Quattro ombre azzurre (2009), Sulle ali di Althaira (2009) e Gabbiani delle Stelle (2011). Nel 2012 il racconto Alpha e Omega è apparso sul numero 482 del Giornale dei Misteri e la Lettere Animate Edizioni ha pubblicato il suo romanzo Primus, l’uomo che sognava di vivere, uno dei pochi esempi di bizzarro fiction del panorama letterario italiano. Il racconto Ritorno a casa è stato pubblicato nella miscellanea Calabresi per sempre (Edizioni della Sera, Roma, 2019). In Giappone è stato pubblicato 特別な女の子涼子 (Tokubetsuna on’nanoko Ryōko, “Ryoko, una ragazza speciale”) tratto dal suo racconto breve Lei, e 運命の女涼子 (Unmei no jo Ryōko, “Ryoko, donna del mio destino”) a sua volta tratto dal suo racconto Ryoko, principessa metropolitana.
Il sogno di Nova è il suo terzo romanzo.

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20/05/2022 Vita e curiosità d’autore: Isaac Asimov

Ciao amici,

torno con l’ultimo appuntamento della rubrica “Vita e curiosità d’autore”. Rubrica che ci ha tenuto compagnia per qualche mese e che per un po’ andrà in pausa. Ultimo appuntamento, ma anche il più importante per la sottoscritta. Oggi si parla di Isaac Asimov, autore che mi ha dato tanto e che mi ha fatto sognare. Posso dire che lui è stato una sorta di mentore a distanza. Non l’ho mai conosciuto, ma attraverso i suoi libri, i suoi studi, è stato un modello da seguire: scrittore, scienziato e sognatore. Non so come spiegarvi l’ammirazione che ho, e che continuo ad evere, verso quest’uomo, morto da trent’anni. Rimarrà per sempre il mio autore preferito. Lui parlava di scienza, amava le donne e le sapeva valorizzare come pochi scrittori e uomini di scienza sono riusciti a fare.

Ho chiesto al mio amico Massimo Valentini, autore de “Il sogno di Nova” (recensione qui) di aiutarmi a scrivere quest’articolo. Chi meglio di lui, autore di racconti e romanzi di fantascienza, mi poteva aiutare in questa avventura. Quindi a questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura.



Isaak Judovič Azimov, per gli amici, Isaac Asimov, nacque il 2 Gennaio 1920, in Russia. A soli pochi anni emigrò a New York con la sua famiglia dove si laureò in chimica, arrivando ad ottenere una cattedra presso l’università di Boston. I suoi primi racconti risalgano a quando aveva 14 anni. Dopo una lunga carriera si spense il 6 aprile del 1992, a seguito di un infarto causato dall’AIDS, segreto che la moglie rivelò al mondo soltanto nel 2003. Nel corso della sua vita produsse 500 tra romanzi, racconti, saggi e racconti brevi. Asimov era un progressista innamorato dell’Impero Romano, passione che gli diede la stura per scrivere molti dei suoi romanzi.

Fu anche uno dei primi Autori a consacrare la Fantascienza a branca letteraria a tutto tondo in un’epoca, la sua, che fino ad allora l’aveva relegata solo a storie di consumo di scarsa qualità. Non c’è infatti una sua storia che non conservi ragionamenti e aforismi, tutte cose che fecero di lui un pensatore prima ancora che uno scrittore. Il suo modo di scrivere presentava una certa propensione a personaggi un po’ stereotipati, soprattutto nei dialoghi, insieme a uno stile che, alcuni, hanno considerato un po’ arido. Conosciutissimo oggi per le sue celeberrime “Leggi della robotica“, in realtà meriterebbe di essere ricordato per essere stato uno dei primi a produrre storie basate su un solido background scientifico. Insieme a pochi altri nomi, possiamo ben dire che fu un precursore di quella branca della Fantascienza etichettata come “hard”, ovvero quel ramo fondato su precise cognizioni scientifiche. Tra i suoi temi preferiti, la psicologia umana in rapporto al futuro, il significato del progresso, l’essenza della vita e l’ordine dell’Universo.

Col “Ciclo delle fondazioni”, una delle sue pietre miliari, narra di un tempo che vede l’Umanità conquistare gli angoli più bui dello spazio e in esso è possibile ravvisare molte delle nozioni che amava studiare della Roma imperiale. Oggi, questo è considerato il ciclo fantascientifico più importante di sempre. Dimenticate le storie tutta azione e adrenalina perché il “Ciclo delle Fondazioni” prevede che l’azioni lasci spazio alla logica e a esso sono debitori tanti autori, non solo letterari. Pensate per esempio a “Dune” (Frank Herbert) e Star Trek. Ma Asimov diede anche la stura al “Ciclo dell’Impero” che integrò il materiale precedente e che fa oggi parte dell’elite della Fantascienza. Altra sua celebre idea fu il “cervello positronico” dei suoi famosi robot, usati dall’Autore non solo per raccontare storie ma come mezzi per sottolineare pensieri, ragionamenti, limiti e vantaggi della tecnologia. E se pensiamo che oggi in campi seri della cibernetica si guarda alle sue famose leggi della robotica con interesse, possiamo anche dire che con le sue idee nacque anche la moderna teoria dell’intelligenza artificiale. E scusate se è poco.

Immagine tratta da “Bicentennial Man” film del 1999

Le quattro leggi della robotica

1. Un robot non può arrecare danno a un essere umano né permettere che, a causa della sua negligenza, un essere umano ne abbia un danno

2. Un robot deve obbedire agli ordini degli esseri umani purché questi non siano in contrasto con l’enunciato della Prima Legge

3. Un robot deve proteggere la sua esistenza purché questo non contrasti con la Prima e Seconda Legge.

4. Legge zero: Un robot non può arrecare danno all’Umanità né consentire che, a causa del suo mancato aiuto, l’Umanità ne abbia danno.

Nate come espediente narrativo, le leggi della robotica sono in realtà una scusa per immaginare le varie contraddizioni della logica, non solo umana ma anche “meccatronica”, che nell’universo narrativo di Asimov dirigono le fila delle sue storie. Usate (e imitate) da altri autori di fantascienza e da film più o meno noti, sono una delle dimostrazioni evidenti di come quello della Fantascienza è forse il genere che più di tutti ha saputo precorrere i tempi. Pensate, per esempio, al sottomarino Nautilus di J. Verne (spiegabile come mosso da propulsione atomica) al Grande Fratello di Orwell (che ricorda moltissimo la realtà di oggi con le informazioni accentrate, e modificate, dalle mani di pochi e potentissimi networks) e non solo, rendono questo genere fondamentale per cercare di capire non solo la letteratura ma anche la tendenza delle società umane. A patto, naturalmente, che sia affidata a mani e menti capaci come quella asimoviana. Due cenni sulla famosa “Legge Zero”. Essa comparve per la prima volta in “I Robot e l’Impero“, e fu chiamata così in onore del principio che assegna a una legge di numero inferiore più importanza di una di numero superiore.

Immagine tratta da “Io, robot” (I, Robot) film del 2004

Ma Asimov non si limitò soltanto a robot e leggi della Robotica. Come idee politiche si espose a favore del femminismo e contro la guerra in Vietnam. Fu persino uno tra i primi che, nel 1991 tentò di far ragionare il mondo sui rischi dell’effetto serra. A dimostrazione che sono spesso “gli intellettuali con la penna”, i visionari che, grazie al loro lavoro e alle loro idee, possono contribuire non solo a cambiare il mondo, ma perfino a prevedere il futuro.

“Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque indipendentemente dalla sua qualifica.” (I. Asimov)

Qualche Curiosità

1- La sua ultima opera letteraria fu Our Angry Earth nel 1991 in cui descriveva i fenomeni del surriscaldamento globale.

2 – Oltre ad essere femminista, si dimostrò anche difensore dei diritti omosessuali.

3- In suo onore è stato denominato l’asteroide 5020 Asimov.

4- Nel 2000 venne creato ASIMO ( Advanced Step in Innovative Mobility )un robot umanoide creato da Honda . Il suo nome fu scelto in onore di Isaac Asimov.

5. Asimov disse: Le comunicazioni non saranno basate solamente sul suono, ma anche sulla vista. Si potranno vedere le persone che si chiamano al telefono. Sarà possibile sugli schermi anche leggere libri e stampare documenti. In questa sorta di profezia Asimov ci ha azzeccato in pieno. Pensiamo allo smartphone e altri dispositivi elettronici che vengono utilizzati per le videchiamate e che sono stati utilizzati tantissimo durante il lockdown…

La grande opera di Asimov: Fondazione

La grande opera scritta da Asimov è il ciclo della Fondazione, da cui è stata tratta, recentemente, una serie tv prodotta da Apple tv+ . La prima stagione consta di 10 episodi trasmessi nel 2021. Di seguito la trama:

Hari Seldon, lo psicostoriografo più prestigioso dell’Impero Galattico scopre dai suoi studi che l’Impero è destinato a decadere e decide di preservare lo scibile umano e galattico inviando un gruppo di scienziati sul pianeta Terminus per avviare un gigantesco progetto noto come Enciclopedia Galattica per dare una guida alle generazioni che verranno.

Immagine tratta dalla serie tv “Fondazione” del 2021

Di seguito i libri in ordine cronologico e non in ordine di pubblicazione del ciclo Fondazione.

– Preludio alla Fondazione

– Fondazione anno zero

– Fondazione

– Fondazione e Impero

– Seconda Fondazione

– L’orlo della Fondazione

– Fondazione e Terra

L’idea iniziale di Asimov era di raccontare la storia della caduta di un impero in decadenza, sul modello dell’impero romano, e degli sforzi di illuminati uomini di scienza di limitare i danni. All’inizio questa idea prese la forma di otto racconti, pubblicati su Astounding fra il 1942 e il 1950, che vennero poi raccolti negli anni Cinquanta in una trilogia di romanzi dalla Gnome Press.

Asimov scrisse ulteriore materiale in modo da legare quelli che erano essenzialmente racconti autoconclusivi, e il risultato fu Fondazione del 1951, che tutti conoscevano con il titolo “Cronache della Galassia”, seguito da Fondazione e Impero (o Il Crollo della Galassia Centrale) del 1952, e Seconda Fondazione (o L’Altra Faccia della Spirale) del 1953. Questi tre romanzi costituiscono il cuore del Ciclo della Fondazione.

Dopo diversi anni e per l’esattezza negli anni ottanta, per insistenza delle sue case editrici, Asimov decise finalmente di tornare a mettere le mani sul materiale della Fondazione. Così scrisse “L’Orlo della Fondazione” e “Fondazione e Terra“, i due seguiti della trilogia, e Preludio alla Fondazione e Fondazione Anno Zero, i due prequel.

Leggere Asimov, ancora oggi, significa leggere fantascienza pura.

M.V e L.C


Si potrebbe parlare all’infinito delle sue opere, ma ci fermiamo qui e chissà se ritorneremo con un nuovo articolo su questo grande autore che ci ha lasciato un’ eredità preziosa.

A presto,

la vostra blogger Lucia.