Ciao amici lettori,
mi ero proposta di riprendere in mano le mie rubriche, ma tra il tempo che sembra accelerato e i miei impegni che si accumulano ogni giorno senza darmi respiro, non c’è stato verso e nessuna delle mie rubriche è partita. Con il nuovo anno vorrei riproporvi la rubrica “ Vita e curiosità d’autore”. Questa volta però parliamo di un autore che, pochi conoscono di nome, ma sicuramente molti conoscono di fatto: Richard Matheson. Lui è stato lo sceneggiatore della celebre serie tv “Ai confini della realtà” che, se siete appassionati di fantascienza e di serie cult, vi consiglio di recuperare assolutamente. Vi anticipo che in un prossimo articolo si parlerà di questa serie e di altre serie tv mitiche. Anche questa volta l’autore dell’articolo è il mio amico e fratello di scrittura Massimo Valentini, autore del romanzo di fantascienza “Il sogno di Nova”. Non vi faccio più attendere e vi lascio nelle sue mani.
Richard Matheson
Tutti gli amanti più sfegatati del Fantastico (o, per usare un termine caro agli anglosassoni, del weird) e della Fantascienza televisiva, sicuramente ricordano il personaggio del contabile che odia l’umanità e sopravvive alla bomba atomica, l’uomo che impazzisce su un aereo di linea (interpretato dal futuro capitano J.T. Kirk dell’astronave Enterprise di Star Trek, alias William Shatner) vedendo un gremlin sulle ali o ancora il razzista che odia gli ebrei e che poi si rivela essere uno dei prigionieri di un treno diretto in un campo di concentramento nazista… Questi e tanti altri erano i personaggi memorabili della fortunata e ormai iconica serie “Ai confini della realtà”, ideata da Rod Serling e sceneggiata, tra gli altri, da Richard Matheson e Ray Bradbury.
Spesso con una morale alla fine di ogni episodio lo show era considerato fantascientifico dal pubblico generalista, sebbene molte delle sue storie fossero in realtà ascrivibili al genere del Fantastico. Tra i suoi diversi primati il merito di attrarre pubblico alla Fantascienza e al Weird, dei quali omaggiava idee classiche ma, per l’epoca, moderne. In questo articolo non indugeremo troppo sulla figura di Bradbury concentrando la nostra rapida disamina su Richard Matheson, autore di innumerevoli racconti che spaziano dal Weird alla Fantascienza passando per l’horror. Di recente scomparso all’età di 87 anni, Matheson nacque ad Allendale nel 1926, da una famiglia di origine norvegese. Visse anche a Brooklyn e partecipò alla seconda guerra mondiale, distinguendosi peraltro positivamente sui campi di battaglia. Autore di moltissimi racconti sia brevi che lunghi, i suoi ambiti principali furono appunto il Fantastico e la Fantascienza, ai quali diede contributi del calibro di “Io sono leggenda”, romanzo breve (1954) incentrato su un sopravvissuto in un mondo abitato da vampiri.
Il libro riscosse un buon successo, rinnovato grazie al successivo “Tre millimetri al giorno” (1957) in cui il protagonista rimpicciolisce appunto di tre millimetri ogni giorno fino a scomparire. Di questo libro la Universal comprò i diritti e il film che ne fu tratto si rivelò un buon successo al botteghino. Oltre che per “Ai confini della realtà” Matheson scrisse sceneggiature anche per “L’ora di Alfred Hitchcock” e per diversi film a basso budget come “Il pozzo e il pendolo,” per la regia visionaria di Roger Corman, a sua volta ispirato dalla produzione letteraria di Edgar Allan Poe. Non ci sarà, invece, la sua mano dietro il copione de “Gli Uccelli”. Hitchcock effettivamente lo chiamò, ma Matheson propose di eliminare i volatili cosa che non piacque al maestro del Thriller. Intanto, però, “Io sono leggenda” è più volte adattato per il cinema con esiti deludenti. E anche il ben più recente adattamento con l’ormai ex principe di Bel Air, Will Smith, è stato un flop a causa non solo della pessima CGI usata (che faceva sembrare i vampiri più simili a zombie che ad abitanti della notte) ma anche per la deriva buonista della seconda parte che proprio non rispecchia il messaggio spietato ma assolutamente convincente del romanzo. Autore con ormai un bel carisma alle spalle, nel 1971 un giovanissimo Steven Spielberg trae “Duel” da un suo omonimo racconto. La storia vede un automobilista combattere col guidatore di una cisterna del quale non si vedrà mai il viso, tra scene rocambolesche e inseguimenti mozzafiato fino al finale con la suddetta cisterna che precipita da un burrone.
Per la sequenza in questione Spielberg usò un suono (a sua volta estrapolato da un vecchio film sui dinosauri) per sottolineare la similitudine tra il veicolo e un mostro che senza motivo vuole uccidere il protagonista. Il suono fu poi riutilizzato anche per il film culto “Lo squalo”, nella scena che vede il predatore morente dopo essere letteralmente distrutto dall’esplosione di una bombola d’ossigeno tra le fauci. Matheson non ha mai scritto storie dichiaratamente “politiche”, ma è difficile non vedere dietro molti dei suoi libri l’ombra di una società ipocrita e imbevuta di false verità in moltissimi dei suoi racconti brevi e romanzi. Del resto nessun genere vanta la stessa flessibilità della Fantascienza per trasmettere al lettore messaggi di ogni tipo. Proprio questa capacità rende senz’altro il Fantastico un genere ideale anche per storie dalla buona connotazione politica. Se state pensando ai romanzi di Heinlein e alla sua “Fanteria dello spazio” saprete cosa voglio dire. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.
Massimo Valentini
Massimo Valentini è uno scrittore, divulgatore freelance e pubblicista italiano, nato a Cosenza nel 1973. È stato nella redazione di Voyager Magazine, la rivista ufficiale dell’omonima trasmissione televisiva, e ha collaborato col Giornale dei Misteri, il più antico mensile sull’insolito, curandone la rubrica “Il detective della scienza”. Nel 2007 la Falco Editore ha stampato la sua raccolta di racconti fantastici Alfa e Omega e nel 2008 il romanzo Ultima Thule. La 0111 Edizioni ha pubblicato le sue raccolte di racconti Quattro ombre azzurre (2009), Sulle ali di Althaira (2009) e Gabbiani delle Stelle (2011). Nel 2012 il racconto Alpha e Omega è apparso sul numero 482 del Giornale dei Misteri e la Lettere Animate Edizioni ha pubblicato il suo romanzo Primus, l’uomo che sognava di vivere, uno dei pochi esempi di bizzarro fiction del panorama letterario italiano. Il racconto Ritorno a casa è stato pubblicato nella miscellanea Calabresi per sempre (Edizioni della Sera, Roma, 2019). In Giappone è stato pubblicato 特別な女の子涼子 (Tokubetsuna on’nanoko Ryōko, “Ryoko, una ragazza speciale”) tratto dal suo racconto breve Lei, e 運命の女涼子 (Unmei no jo Ryōko, “Ryoko, donna del mio destino”) a sua volta tratto dal suo racconto Ryoko, principessa metropolitana.
Il sogno di Nova è il suo terzo romanzo.
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