TRAMA
Anno 2446 d.C. Sotto la pioggia scrosciante di un mondo oscuro, dominato dalla robotica e dall’unione tra la carne degli esseri umani e il silicio dei computer, essere interi è un vero e proprio stigma e tutti sfoggiano il proprio status di persone potenziate da arti meccanici e organi artificiali. In questa società ipertecnologica e artefatta esiste, però, una donna diversa sia dalle macchine che dagli esseri umani.
Preziosa per alcuni e pericolosa per altri, Nova è inseguita da individui spietati che cercano di ucciderla, di coglierne il segreto, e da altri che tentano di salvarla.
Nella corsa per sfuggire a un mondo ostile che non riconosce, interroga se stessa sul confine tra ciò che è umano e ciò che non lo è, tra chi è in grado di provare vere emozioni e chi di riprodurne una squallida imitazione. Solo quando un nuovo sentimento sboccia nel suo cuore, la ragazza conoscerà il segreto fatto di “femminilità e fuoco”, che la porterà a scelte radicali pur di veder trionfare il suo sogno radioso sull’oscurità delle macchine.
La mia opinione
“Il sogno di Nova” scritto da Massimo Valentini ci porta in un futuro lontano, esattamente nell’anno 2446, in una New York dalle atmosfere cupe alla Blade Runner, film del 1982. La grande city è avvolta dalla nebbia prodotta dall’inquinamento e piove quasi sempre. I robot, sempre più simili agli umani, sono diventati parte integrante della quotidianità. Gli stessi umani, spinti dalla ricerca dell’eternità e della perfezione, sono diventati simili alle macchine che loro stessi hanno creato, privi di ciò che li rende veramente vivi: le emozioni. Una perdita dell’umanità che attraversa ogni pagina di questo romanzo.
L’autore ci accompagna quasi per mano in questo viaggio, attraverso riflessioni su un mondo che un giorno potrebbe essere il nostro, alla ricerca di un cambiamento, di un qualcosa di sfuggevole, di risposte che sembrano non arrivare mai.
La scrittura è scorrevole e si alterna tra metafore e dialoghi che sembrano usciti da un film poliziesco e fantascientifico americano. Momenti di riflessione profonda vanno a scontrarsi con corse rocambolesche ed esplosioni all’ultimo bullone.
Infatti alcuni personaggi, come Keats o la dottoressa Susan JaneTaylor, rispettivamente dipendente e robotologa della CSATI (Cybernetic Systems and Advanced Tecnology Inc), sono eccessivamente caratterizzati diventando in alcune scene caricature di loro stessi, simili ai personaggi di un fumetto.
Maxmilian è uno dei protagonisti, un tipo solitario e diverso da chi si definisce ancora umano. Lui rappresenta la solitudine dell’umanità. Non sta bene con i suoi simili, gli uomini, perché non è rimasto nulla di umano in loro. Il suo essere normale, integro, lo rende quasi folle agli occhi degli altri. Ma la realtà è ben diversa perché i folli sono gli altri e, proprio perché diverso, viene considerato pazzo.
E poi c’è la protagonista, colei che dà il titolo al romanzo: Nova. Lei, un’androide, sembra un essere puro, quasi etereo. Troppo perfetta sia per gli umani che per i robot. Lei sogna, lei ama, lei pensa.
“Era nata per essere perfetta. Niente di meno. Questa era la sua sola consapevolezza. “
Se le azioni sembrano uscire da un film adrenalinico di fantascienza, di contro i momenti tra Maximilian e Nova sembrano ovattati e calmi. Le atmosfere sono sognanti. Non si distingue ciò che è vero e irreale. I loro dialoghi sono delicati e la solitudine, che prima riempiva i cuori di entrambi, non esiste più: un incontro di due anime simili. Il loro legame riscalda l’umanità diventata di ghiaccio perché, se pensiamo alle macchine, ciò che ci viene in mente è il freddo, un freddo che spaventa.
Nel romanzo non mancano omaggi e riferimenti ai grandi autori della fantascienza. Non voglio togliere l’opportunità a chi lo leggerà di scoprirli, ma il nome ad esempio di Susan Taylor è un omaggio alla Susan Calvin di Isaac Asimov, l’ideatore delle tre leggi della robotica. Susan Calvin è una robopsicologa, capace di capire più le emozioni e i sentimenti dei robot che degli umani; la Susan Taylor di Valentini è invece una donna senza scrupoli e senza sentimenti.
Il romanzo di Massimo Valentini ci fa riflettere su un futuro non troppo lontano, sulla perdita dei valori della nostra società, ma anche sulla solitudine dell’uomo.
Il sentirsi solo e diverso ci porta a desiderare di stare con chi ci capisce, con chi è simile a noi: Maximilian e Nova riescono a trovarsi, ma il loro non è un incontro casuale.
Al di sopra di tutto ciò che sta accadendo ai protagonisti sembra ci sia la mente di Steven Jones, l’uomo che ha cambiato il mondo e che ha inventato la robotica moderna, il creatore di Nova, il padre di Maximilian, l’uomo che potrebbe avere tutto ma che in realtà non ha nulla, perché ha perso tutto. Lui stesso è una vittima di un sistema che non funziona. Da lui parte la voglia di riscatto e il desiderio di cambiare ciò che lui stesso ha reso ostile. Lui vuole lasciare una traccia di sé, non le macchine da lui create, ma qualcosa di più profondo.
“Penso che ognuno di noi, a prescindere da ciò che fa nella vita, debba lasciarsi dietro qualcosa prima di morire. Un albero, una costruzione, un libro. Qualcosa che abbia amato perché la sua anima sappia dove andare una volta liberata dalle sue spoglie mortali.“
Non mi piace Jones, perché a spingerlo è sempre l’egoismo e il voler lasciare una traccia di sé. Come tutti , anche lui cerva l’eternità: il non essere dimenticato.
E proprio partendo dai sogni, da quello di Nova, da quello di Jones, da quello di Maximilian, da un nostro grande sogno e dal coraggio che la realizzazione di alcune scelte comportano per realizzarli, che si può ritrovare la libertà e non sentirsi più soli.
Il finale mi ha lasciato senza parole per la dolcezza e la calma quasi surreali, ma anche per l’atmosfera quasi magica e futuristica. Un libro che consiglio a tutti, soprattutto a chi non rinuncia a sognare, a chi crede negli affetti, perché “Il sogno di Nova” è un romanzo di fantascienza, ma di una fantascienza insolita. Racconta di un futuro lontano, ma soprattutto di sentimenti e d’amore.
Il mio voto è
4,5 pinguini lettori.
Ringrazio Massimo Valentini per avermi fatto dono di questo libro. L’edizione è stupenda, curata in ogni dettaglio. Colori della cover e pagine con un ottima finitura. Un lavoro notevole sulla grafica che rende questo romanzo un gioiellino da custodire nella propria libreria. Vi lascio di seguito la biografia dell’autore.
Biografia dell’autore
Massimo Valentini è uno scrittore, divulgatore freelance e pubblicista italiano, nato a Cosenza nel 1973. È stato nella redazione di Voyager Magazine, la rivista ufficiale dell’omonima trasmissione televisiva, e ha collaborato col Giornale dei Misteri, il più antico mensile sull’insolito, curandone la rubrica “Il detective della scienza”. Nel 2007 la Falco Editore ha stampato la sua raccolta di racconti fantastici Alfa e Omega e nel 2008 il romanzo Ultima Thule. La 0111 Edizioni ha pubblicato le sue raccolte di racconti Quattro ombre azzurre (2009), Sulle ali di Althaira (2009) e Gabbiani delle Stelle (2011). Nel 2012 il racconto Alpha e Omega è apparso sul numero 482 del Giornale dei Misteri e la Lettere Animate Edizioni ha pubblicato il suo romanzo Primus, l’uomo che sognava di vivere, uno dei pochi esempi di bizzarro fiction del panorama letterario italiano. Il racconto Ritorno a casa è stato pubblicato nella miscellanea Calabresi per sempre (Edizioni della Sera, Roma, 2019). In Giappone è stato pubblicato 特別な女の子涼子 (Tokubetsuna on’nanoko Ryōko, “Ryoko, una ragazza speciale”) tratto dal suo racconto breve Lei, e 運命の女涼子 (Unmei no jo Ryōko, “Ryoko, donna del mio destino”) a sua volta tratto dal suo racconto Ryoko, principessa metropolitana.
Il sogno di Nova è il suo terzo romanzo.
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A presto,