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17/04/2024 Recensione “La casa delle luci” di Donato Carrisi

Editore ‏ : ‎ Longanesi; 3° edizione (8 novembre 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Audio libro: 8h e 51 min (Salani)
 Narratore: Alberto Angrisano 
Copertina rigida ‏ : ‎ 432 pagine Link d’acquisto qui

SINOSSI

DAL MAESTRO DEL THRILLER ITALIANO, UN NUOVO, OSCURO ENIGMA DA DECIFRARE. Nella grande casa spenta in cima alla collina, vive sempre sola una bambina… Si chiama Eva, ha dieci anni, e con lei ci sono soltanto una governante e una ragazza finlandese au pair, Maja Salo. Dei genitori nessuna traccia. È proprio Maja a cercare disperatamente l’aiuto di Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, l’addormentatore di bambini. Da qualche tempo Eva non è più davvero sola. Con lei c’è un amichetto immaginario, senza nome e senza volto. E a causa di questa presenza, forse Eva è in pericolo. Ma la reputazione di Pietro Gerber è in rovina e, per certi versi, lo è lui stesso. Confuso e incerto sul proprio destino, Pietro accetta, pur con mille riserve, di confrontarsi con Eva. O meglio, con il suo amico immaginario. È in quel momento che si spalanca una porta invisibile davanti a lui. La voce del bambino perduto che parla attraverso Eva, quando lei è sotto ipno­si, non gli è sconosciuta.

“La casa delle luci” di Donato Carrisi è un thriller psicologico ed è il terzo e ultimo capitolo della trilogia che vede come protagonista Pietro Gerber, uno psicologo infantile, la cui specializzazione è l’ipnosi. Lui è “l’addormentatore di bambini”.

Dato che ho iniziato la trilogia attraverso l’audiolibro, anche quest’ultimo romanzo l’ho ascoltato ed è stato un coinvolgimento totale. Il narratore Alberto Angrisano è bravissimo nel fare immergere chi ascolta nella storia e Donato Carrisi è eccezionale nel descrivere le angosce del protagonista. Pietro Gerber, infatti, vive un momento di profonda crisi personale.

Pubblicato nel novembre 2022 dalla casa editrice Longanesi, questo romanzo ci racconta di Eva, una bambina agorafobica di dieci anni che vive in una casa isolata su una collina. Insieme a lei ci sono una governante e una ragazza di nome Maja, che si prende cura della piccola. I genitori di Eva sembrano aver abbandonato la bambina, anche se la madre comunica con messaggi telefonici.

Eva, oltre a non voler uscire di casa, ha un amico immaginario. Di lui non si conosce il nome né l’aspetto, ma la sua presenza mette in pericolo la bambina. Maja decide, così, di contattare Pietro Gerber, l’ipnotista più famoso di Firenze, per aiutare la piccola. Inizialmente lo psicologo rifiuta, soprattutto per i suoi problemi personali e la sua crisi lavorativa, ma poi qualcosa lo spinge ad accettare.

Sembra infatti che ci sia un legame tra l’amico immaginario di Eva e il passato dello psicologo. L’amico immaginario conosce fatti che di cui pochi ne sono al corrente e che riportano Pietro indietro nel tempo ad un episodio successo quando lui era solo un bambino.

“La casa delle luci” è un thriller che mi ha paralizzato, soprattutto durante la prima parte del romanzo. Dato che si parla di aldilà, sembra di avere a che fare con thriller paranormale. A me ha messo i brividi. Poi la storia inizia a prendere forma e come in un puzzle, i pezzi vengono messi a posto.

Pietro Gerber, come è già successo nei precedenti libri, deve fare il conto con il suo passato e con una presenza costante nella sua vita, Il padre, anche se morto da anni. il signor B., Balù, così si faceva chiamare, anche lui uno psicologo infantile e ipnotista. Quest’ultimo ha sempre fatto delle scelte egoistiche e le sue colpe si sono riversate sul figlio. C’è anche una donna, Hanna Hall, che compare nel primo libro della trilogia, che come un fantasma riappare e ossessiona Pietro Gerber e con cui ha un legame che non riesce a spiegarsi.

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Breve spoiler…Per chi ha già letto

A proposito della donna, ho anche notato che lo psicologo, parlando con un investigatore privato, dice di non avere foto sulla donna, ma io ricordo che nel primo volume della serie, lui trova una sua foto su internet. Qualcuno ha notato la stessa cosa?

Fine spoiler

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Su Anna Hall sarebbe stato giusto, per chi non la ricordava, fare una sorta di richiamo sulla sua storia.

L’autore è bravissimo a depistare chi legge il romanzo. La mente a volte gioca brutti scherzi. Si crede di vedere qualcosa, ma la realtà è diversa, si cela dietro inganni e sotterfugi e la mente di Pietro Gerber è piena di inganni, di dolore e di verità nascoste.

Pietro Gerber è un personaggio che con le sue paure e le sua angosce, non si può far a meno di ammirare. Anche se a volte si fa condizionare, riesce alla fine, con la sua tenacia, coraggio e intelligenza a barcamenarsi nelle insidie della mente. Perché i thriller di Donato Carrisi sono questo: una battaglia con la propria mente.

Come un po’ tutti i romanzi di Carrisi il finale rimane sempre aperto e questo mi lascia insoddisfatta.

Questo terzo volume, infatti, non risponde alle domande lasciate in sospeso nei precedenti capitoli, ma lascia piccoli indizi che spero verranno svelati nel prossimo libro (se ci sarà).

Il mio voto è:

4,5 pinguini ascoltatori.

Consiglio questo romanzo e l’intera trilogia su Pietro Gerber agli amanti del thriller psicologico.

A presto,

la vostra blogger Lucia.

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18/02/2023 Recensione “La casa senza ricordi” di Donato Carrisi

Editore ‏ : ‎ Longanesi; 3° edizione (29 novembre 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Link d’acquisto: qui
Copertina rigida ‏ : ‎ 400 pagine

Sinossi

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia…

La mia opinione

“La casa senza ricordi” del maestro del thriller Donato Carrisi è il secondo volume di una trilogia che vede protagonista Pietro Gerber, uno psicologo infantile, la cui specializzazione è l’ipnosi. Peter Gerber è chiamato “l’addormentatore di bambini”. Sotto lo sfondo di una Firenze cupa e casali lontani e abbandonati, Gerber viene chiamato per risolvere il caso di un bambino, Nico, scomparso da anni insieme alla madre. Il bambino non parla e non ricorda nulla, ma la cosa più spaventosa è che i suoi occhi sono sempre aperti.

Per lo psicologo, che sta attraversando un periodo difficile della sua vita, inizia un lavoro difficile che lo porterà a dubitare di sé stesso.

«C’è un posto dentro di noi, remoto e sconosciuto. Gli ipnotisti lo chiamano la stanza perduta. Nessuno sa esattamente dove si trovi e come ci si arrivi. È una specie di ripostiglio dove negli anni accantoniamo tutto ciò che non ci piace di noi stessi o le scorie del nostro inconscio.»

Per un mio errore, causa il modo sbrigativo con cui a volte scelgo gli audiolibri,  “La casa senza ricordi”, è stato il primo della trilogia che ho ascoltato, non sapendo che in realtà fosse il secondo, ma nonostante tutto, grazie alla bravura dell’autore e alla voce narrante di Alberto Angrisano, bravissimo lettore e attore, sono stata coinvolta completamente dalla storia. Non sapevo cosa fosse capitato a Peter Gerber nel primo libro, la sua vita inizialmente sembra perfetta, ma poi piano piano si svela, insieme alla sua sofferenza. 

Una sofferenza e un dolore profondo che lo confonde e che in un modo soffocante, sconvolge chi legge la sua storia.

Lo psicologo infantile nella sua fragilità di uomo, sa che la sua missione è aiutare chi soffre e Nico è un bambino, da riportare indietro, da liberare da una prigione che lo ha privato del suo essere.

Peter Gerber non sa che però qualcosa ha imprigionato anche lui ed è vicino e lo controlla.

Le storie di Carrisi, sono come un puzzle o direi più puzzle di cui piano piano si trovano i pezzi e si ricompongono. Come si può manipolare la mente di un uomo e un bambino? Non è facile discernere ciò che è vero da ciò che è ingannevole.

Il finale poi riporta al primo romanzo, dove alcuni pezzi del puzzle sono rimasti irrisolti; lascia il lettore con un senso di frustrazione su ciò che accade a Peter Gerber e al piccolo Nico.

Se volete leggere qualcosa di forte, adrenalinico e che tiene il lettore in uno stato di attesa e angoscia, questo romanzo vi porterà nei meandri della mente umana, dubitando di voi stessi, proprio come succede al protagonista.

Il mio voto è

5 pinguini ascoltatori.

A presto,

la vostra blogger Lucia.