Trama
Samuele ha trent’anni, una gran voglia
di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa
Galileo, l’amico “molto speciale” con il quale si confida ogni giorno.
Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo
pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno
è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo
poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo,
sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri.
Proprio
lì, la notte di San Lorenzo incontra una misteriosa ragazza, che dice di
chiamarsi Emma e di fare l’illustratrice di libri per bambini. Samuele ne
rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette un errore
fatale: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come
la trovi una persona di cui si conosce soltanto il nome? Non sarà l’ennesimo
sogno soltanto sfiorato?
In
un tempo in cui persino l’amore sembra un lusso che non possiamo permetterci,
questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i
nostri desideri è necessaria un’ostinazione che somiglia molto alla follia. E
che a volte bisogna desiderare l’impossibile, se vogliamo che l’impossibile
accada.
La mia recensione
Sebbene sia solita iniziare a descrivere il protagonista del romanzo, questa volta farò un’eccezione, riprendendo una citazione dell’astrofisico Stephen Hawking, con cui l’autore, Luca Ammirati, esordisce all’inizio del suo romanzo “Se i pesci guardassero le stelle”. Un uomo che mi ha ispirato per la sua caparbietà, il suo coraggio e la sua voglia di vivere nonostante la malattia.
“Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via.” (Stephen Hawking)
Queste parole racchiudono i temi di questo libro: gli astri, [l’affermazione nel mondo del lavoro e l’amore.
Samuele Serra è un giovane trentenne che vive nella splendida città di Sanremo, di giorno fa il reporter precario e sottopagato, presso un giornale della città, di notte fa l’astrofilo divulgatore nel piccolo Osservatorio Astronomico “Cassini” di Perinaldo, paesino sopra Sanremo.
Questo luogo per lui ha un significato profondo e nel cielo cerca delle risposte alla sua esistenza, “perché lui di tutto quello che sta sotto il cielo non ha capito granché”. Osservare il cielo gli dà serenità e pace, perché attorno a lui le cose non girano per il verso giusto.
“ Eppure, se guardi il cielo con l’anima invece che con gli occhi, puoi percepire che noi siamo l’universo e che l’universo è dentro di noi. Il cielo lega insieme l’umanità intera. Quella presente, quella passata e persino quella che verrà dopo.”
Ma il suo grande sogno, quello che gli darà la stabilità tanto ambita, è lavorare come creativo nel campo pubblicitario. Costantemente però i suoi progetti vengono rifiutati e questo lo fa sentire un fallito, un eterno precario in cerca del suo posto nel mondo.
Proprio la notte di S. Lorenzo, dopo l’ennesimo rifiuto di un suo progetto, quando gli occhi della gente sono rivolti verso l’alto per esprimere almeno un desiderio, a Samuele, che si trova proprio all’osservatorio, succede qualcosa di magico e inaspettato, incontra Emma, la donna dei suoi sogni.
In lei vede una possibilità, una speranza di fuga dalla sua misera esistenza ma, come succede nelle favole più belle, lei sparisce sul più bello. Di lei sa solo il nome e che è un’illustratrice per bambini. Samuele, ragazzo ostinato e innamorato, farà di tutto per rintracciarla, come il principe azzurro che cerca Cenerentola in tutto il reame.
Questo giovane protagonista è un sognatore, un romantico, sensibile e altruista, come pochi, ma è anche un ragazzo coraggioso e caparbio. I suoi pensieri li racconta al suo pesce rosso, Leo, che sta lì a nuotare nella sua boccia di vetro, non curante di ciò che gli sta attorno e interessato solo alla sua sopravvivenza, almeno così sembra. I discorsi con Leo sono lunghi monologhi, che inteneriscono, divertono e soprattutto fanno riflettere.
“Sei pesci guardassero le stelle” è un libro attuale, veritiero, anche se può sembrare una semplice commedia romantica perché, nella disperata e folle ricerca della sua Emma, Samuele ne combina di tutti i colori, tanto da rasentare la follia e far preoccupare chi gli sta accanto. Anch’io ho pensato sorridendo: “Ma è un folle!”
Samuele è un ragazzo che si destreggia tra mille cose, il Peter Parker dalle grandi potenzialità nascoste, che si rialza ogni volta che sta per toccare il fondo. Rimanendo nel campo dei fumetti, anche il suo capo assomiglia tantissimo caratterialmente a J. Jonah Jameson, direttore del Daily Bugle, il quotidiano per cui lavora Peter Parker.
I personaggi secondari raccontati da Samuele sono infatti ben caratterizzati, non si lascia niente al caso o all’immaginazione. Perfetti per affiancare Samuele nel suo cammino verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. I suoi amici Ilenia e Iacopo, caratterialmente opposti: fantasiosa lei e razionale lui, duellano per aiutare con i loro preziosi consigli il disperato amico comune .
Poi, non possiamo non parlare del suo compagno di casa, il pesce Galielo detto Leo, apparentemente solitario, ma un buon amico pronto ad indicargli la giusta via, quasi come una coscienza o uno spirito guida.
Anche la scrittura è scorrevole, dinamica e piacevole. La stessa descrizione dei luoghi è accurata e non appesantisce la lettura anzi, mentre il protagonista sfreccia con la sua bici per le vie di Sanremo, si respirano gli odori e si apprezzano i colori di una città che sembra quasi magica.
L ’autore Luca Ammirati è riuscito, ispirandosi alle commedie hollywoodiane e un po’ anche ai fumetti, con ironia, inserendo riflessioni profonde sulla vita e la giusta suspense, a creare una storia perfetta. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine di questo libro.
Non posso non aggiungere, che abbiamo tanto in comune con Samuele: mentre sto scrivendo, un pesce rosso del mio acquario sta dormendo a testa in giù in un modo quasi innaturale ma poi, quando è sveglio, mi osserva e sembra volermi dire qualcosa. Poi c’è l’amore per l’astronomia, perché anch’io sono stata un astrofila divulgatrice e ho lavorato per un po’ in un osservatorio a guardare e a parlare di stelle, pianeti, galassie e costellazioni. Passioni che nascono quando si è bambini e che ti porti dietro per sempre, come è successo a Samuele. Poi la caparbietà, il desiderio di perseguire i propri sogni, anche quando gli altri ti dicono che non ci riuscirai.
“Io sono così, non ho fatto altro che inseguire i sogni. Fin da bambino quando raccontavo alla maestra e a tutti quelli che incontravo di voler diventare un cacciatore di draghi.”
Adesso non faccio più la divulgatrice ma, nelle belle serate, mi piace guardare la volta celeste e ciò mi riempie di energia. Anche perché le mie stelle le ho qui sulla Terra, tutti i giorni, e sono le mie bambine. Alcuni sogni li ho anche raggiunti, come scrivere per un blog tutto mio, come facevo quando ero piccola e scrivevo il mio giornalino. Altri sogni aspettano di essere ancora realizzati o, nel frattempo, si sono trasformati in desideri più fattibili.
Samuele, con il suo coraggio, la sua spontaneità e la voglia di chi crede nelle proprie capacità, riesce a raggiungerne alcuni e a fare in modo che anche gli altri possano farlo. E’ un esempio da seguire, soprattutto per quei giovani che si scoraggiano al primo ostacolo.
“Tutti noi possiamo aver vissuto uno o più momenti in cui ci sentiamo paralizzati davanti alla paura, al punto da impedirci una scelta, o a un ricordo del passato che ci ostacola nell’andare avanti. Ma il vero amore dura in eterno, non si esaurisce.”
Per concludere posso dire che “Se i pesci guardassero le stelle” è un romanzo che definirei: tenero come le focacce della signora Verrando, l’anziana vicina di casa; dolce come i Baci di Sanremo preparati da Ilenia, pasticcera e amica di Samuele; misterioso come il viso di Emma; logico come l’amico e ingegnere Iacopo; nostalgico come il burbero e scontroso direttore di Sanremo PuntoNews; sbalorditivo come il pesce rosso Leo e infine, speciale come Samuele.
Consiglio questo romanzo a tutti i giovani di oggi che credono che, nonostante le cose non vadano bene, qualcosa di bello deve ancora arrivare, a chi non arriva alla fine del mese perché sottopagato e precario, a chi crede nell’amore, a chi l’ha trovato e a chi lo sta ancora cercando, a chi non è più giovane, ma ancora ha dei sogni da realizzare.
Samuele, Leo e i personaggi di questo libro, un po’ stravaganti , malinconici e nostalgici mi mancheranno.
“Se i pesci guardassero le stelle” è un favola, ma di quelle che ciascuno di noi può creare vivendo a pieno la propria vita.
“ Le idee migliori nascono quando ci eleviamo e guardiamo il cielo…”
Lascio scoprire il seguito ai futuri lettori di questo libro.
Il mio voto è
5 pinguini lettori.
Vi auguro una buona lettura,
la vostra blogger Lucia.
Ringrazio la casa editrice DeA Planeta libri per avermi omaggiato della copia digitale.
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Ero curiosa di leggere un parere su questo libro, non è come mi aspettavo… In ogni caso molto bello.
Bellissima recensione come sempre.
Grazie Simona!
Qualcosa mi dice che questo libro ti è proprio piaciuto!
Non è il mio egnere ma lo segnalerò lo stesso ad alcune amiche.
Ciao!
E si. Grazie!
Io l’ho comprato ma non l’ho ancora letto, però la tua recensione mi è piaciuta moltissimo!
Grazie! Allora aspetto la tua opinione.
Me lo segno!
Bene!:)Grazie di essere passata.