La voce delle ombre di Paolo Lanzotti

Recensione “La voce delle ombre ”

di Paolo Lanzotti


Copertina flessibile: 240 pagine
Editore: Mondadori (28 novembre 2017)
Collana: Oscar gialli
Genere: Giallo
Costo ebook: 3,99 euro
Costo cartaceo: 12 euro

Sinossi

Venezia, agosto 1849. Un caso per lo sbirro Teodoro Valier. Da un anno Venezia resiste all’assedio degli austriaci, ma la disfatta è alle porte. La sente nell’aria l’ex sbirro della polizia asburgica Teodoro Valier, chiamato da Daniele Manin, l’uomo che regge le sorti della rivoluzione, a risolvere un caso di omicidio. Con la pioggia incessante di granate, la penuria di cibo e l’epidemia di colera che falcidia la popolazione, sembra quasi uno scherzo: quando non si sa nemmeno dove seppellire i cadaveri, uno in più che differenza può fare? Purtroppo la vittima è un valoroso combattente ostile a Manin, che qualcuno potrebbe additare come mandante del delitto, e dunque s’impone di scoprire quanto prima la verità.


La mia opinione

La voce delle ombre di Paolo Lanzotti è un giallo storico,  ambientato nella Venezia del 1849 quando la città si trova a combattere contro gli austrici. Un momento di disfatta per i veneziani ma anche l’inizio di qualcosa di nuovo, il senso dell’unità nazionale.

” Su Venezia stavano cadendo mille palle di cannone ogni giorno. Le scorte alimentari si andavano esaurendo con mortale rapidità, i magazzini erano vuoti e la mancanza di pane aveva già fatto scoppiare tumulti. I caduti in battaglia, fra i veneziani e i volontari romani e napoletani che difendevano la laguna, avevano raggiunto numeri a tre cifre e il colera imperversava sempre più violento….”

Il nome “Italia”, come nazione di un unico popolo unito da nord a sud, si ripete nei discorsi della gente che soffre e vive la crisi, la mancanza di cibo, il colera e inizia a farsi strada nei pensieri del protagonista: Teodor Valier.  Un uomo, chiamato lo sbirro, che nella vita ha perso tutti i suoi affetti familiari, ma non il senso del dovere, del rispetto e il desiderio di giustizia.

Venezia, proclamazione della repubblica di San Marco

Teodor Valier, viene convocato per risolvere un caso di presunto omicidio da Daniele Manin, l’uomo che ha in mano il futuro di Venezia, personaggio realmente esistito e che l’autore descrive attraverso gli occhi del protagonista.

“La voce delle ombre” è un romanzo raccontato in prima persona dallo stesso Valier. Ciò  permette al lettore di immedesimarsi di più ai fatti e ai ragionamenti dell’investigatore.

Teodor Valier, per risolvere il caso di presunto omicidio, viene aiutato da un giovane gendarme,  Samuele Poli che diventa il suo nuovo collaboratore. 

Il primo, Teodor, sulla quarantina, stanco, appesantito dall’età e dalle sofferenze, che usa il suo intuito per risolvere casi di omicidio in città;  il secondo, Samuele, un venticinquenne aitante e muscoloso, abituato all’uso della forza. 

I due uomini  hanno alle spalle un passato che li ha portati a scontrarsi, ma che si ritrovano a lavorare insieme per necessità, nonostante la loro diffidenza iniziale.

Il loro modo di lavorare rende la storia più interessante, a volte simpatica, come se già dalle prime pagine non si potesse a fare a meno dell’uno o dell’altro, come se l’uno riempisse i vuoti e le mancanze lasciate dall’altro. Un po’ come la famosa coppia Sherlock Holmes e John Watson. 

La vittima è Alvise Scarpa, uomo noto presso i combattenti volontari, sempre in prima linea, quasi una leggenda fra chi lo conosceva. 

Tra interrogatori, ricostruzione degli eventi, sospetti,  l’autore riesce a costruire un perfetto giallo deduttivo, lasciando indizi lungo le pagine, analizzando anche le più piccole sfumature.  Gli indiziati sono pochi e ciascuno di essi potrebbe essere l’assassino, ma la logica  e la costruzione meticolosa dell’accaduto porteranno Teodor Valier alla risoluzione del caso.

” Certo, la soluzione sembra elementare, quando si hanno a disposizione le tessere del mosaico. Ma raccogliere particolari così insignificanti, ricordarli e metterli insieme, fino a formareun quadro coeso e coerente, ha un po’ un sapore di magia”

Non conoscevo Paolo Lanzotti, prima che lui mi contatasse per segnalare i suoi libri, ma leggendo questo suoi romanzo, così ben costruito, sviluppato sia al livello storico, mostrandoci un affresco della Venezia di allora, sia al livello dei personaggi inventanti e realmente esistiti, posso dire che sono rimasta entusiasta da questa lettura. Non per niente “La voce delle ombre” è un giallo da Oscar e vincitore del premio Tedeschi, un premio annuale istituito dalla Mondadori e rivolto ai migliori romanzi gialli italiani.

Spero che Teodor Valier ritorni di nuovo a lavoro, perchè ha ancora tanto da raccontare.

Sarebbe bello anche rivedere (con l’immaginazione)  Samuele Poli e Tedor Valier di nuovo insieme e leggere una nuova storia raccontata dal punto di vista del giovane gendarme.

“La voce delle ombre” lo consiglio a chi ama la storia, a chi è curioso di scoprire Venezia  nel periodo storico che precede l’unità d’Italia ed a chi ama i gialli con omicidi da risolvere.

Il mio voto è

4 pinguini lettori.


Ringrazio l’autore per avermi omaggiato la copia del romanzo: La voce delle ombre.

Buona lettura.

la vostra blogger Lucia.

Per conoscere qualcosa di più sull’ autore vai all’intervista qui



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Un pensiero su “La voce delle ombre di Paolo Lanzotti

  1. Francesca A. Vanni

    Se non mi sbaglio avevi già presentato questo bravo scrittore e la tua recensione mi ha convinta a leggere questo romanzo, secondo me promette benissimo.
    Buon fine settimana!

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