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25/10/2023 Cover Reveal ” Saga della Corona delle Rose V” di Gianluca Villano

Ciao amici lettori,

oggi mi rivolgo soprattutto agli amanti del fantasy e dei giochi di ruolo.
A breve uscirà l’ultimo capitolo della “Saga della Corona delle Rose” di Gianluca Villano che da anni seguo per la sua passione per i giochi di ruolo, in particolare per Dungeons & Dragons, e per l’entusiasmo che mette nella scrittura e nella creazione di ambientazione fantastiche.

Ho il piacere e l’onore di mostrarvi in anteprima la cover, realizzata da Andrea Tentori Montalto, e il prologo de “L’equilibrio dei tre Regni” Capitolo V della “Saga della Corona delle Rose”.

L’armonia degli Elementi su Arbor è prossima al collasso, il Primo Giorno d’Inverno decreterà la fine della razza umana e Logren, l’unico che può ristabilire l’equilibrio dei Tre Regni, si trova nella Cripta delle Anime esiliate, che è soltanto una delle innumerevoli prigioni che lo separano dallo scontro finale con l’Haorian, il semi-dio.

Prologo

“Logren…”.

Lo aveva visto precipitare insieme a Elmerhel, avvinghiati, ma prima di provare a raggiungerlo, era stata sopraffatta da una forza invisibile, che le aveva fatto perdere i sensi; la stessa che poi aveva travolto anche Elsheen, il Drago Guardiano d’Oro.

Quando si era risvegliata, accanto a lei aveva trovato Naack, il Mistico dalla Testa di Gufo e senza proferir parola le aveva indicato, nel cielo, il punto dove Miitha, il Drago Guardiano d’Argento, avvolto da una nube nera e opaca, stava cadendo.

«Vado a cercare Logren» le aveva detto in seguito, abbandonandola a se stessa.

E aveva corso tra gli alberi radi di un leggero pendio, per parecchio tempo, nella fitta boscaglia, prima d’imbattersi in Kelen, l’Eremita, librato in volo, in sembianze di falco.

«Procedi dritta, verso quel faggeto» le aveva detto, dopo essere tornato umano, continuando a correre verso una direzione ignota. «Ma stai attenta a Kalhaud!» aveva aggiunto, scomparendo alla sua vista.

“Stai attenta a Kalhaud…” e avrebbe scoperto molto presto cosa avesse voluto dire, con quell’avvertimento.

Seguendo l’indicazione dell’Eremita aveva raggiunto una spianata con faggi schiacciati al suolo e aveva subito riconosciuto il punto dov’era caduto Miitha.

Nel cielo aveva visto stormi di draghi neri volare in perlustrazione, senza mai avvicinarsi troppo alle cime degli alberi e si era precipitata verso il Taumaturgo ma non si era potuta avvicinare, avvolto com’era da una nube nera e impenetrabile, che proiettava flussi e getti in tutte le direzioni; aveva provato poi a evocare le sue creature di luce, sperando di liberarlo ma senza successo.

«State lontani da lui!» aveva udito appena, in lontananza, riconoscendo la voce del giovane Holdan, seppure diversa, gutturale, forse perfino disumana.

Aveva provato a individuarlo ma non aveva capito neanche da quale punto di quel mondo selvaggio provenisse la sua esortazione disperata.

C’erano troppe ombre intorno a lei e non soltanto per via degli alti fusti e dei draghi: il cielo doveva essere coperto di nubi.

Si era chiesta dove si trovassero gli altri, aveva sperato che Logren apparisse all’improvviso insieme a Elmerhel e Naack, invece aveva percepito solo diversi tonfi distanti e all’improvviso la nube che attanagliava il Druido dei Draghi si era sollevata dal suo corpo, addensandosi in una sfera opaca, per poi allontanarsi velocemente.

Temendo che gli avesse provocato danni fatali, si era lanciata di nuovo verso Miitha, disteso a terra e in quell’istante aveva visto sopraggiungere Angrell, dopo essere sbucato dalla sommità di un avvallamento.

Da lui aveva appreso che l’Haorian si stava avvicinando, che Kelen era andato in soccorso del suo Drago Guardiano e che numerosi Invocatori stavano avanzando con i loro Divoratori.

Cosa era successo alla compagnia partita dal Monte Torre? Se lo era chiesto costantemente e aveva perfino provato a darsi una spiegazione plausibile: Logren aveva visto la pattuglia dei Cavalieri di Smeraldo di Hemnasur orrendamente sfigurata, come se i loro corpi fossero stati scarnificati dai soffi d’acido dei draghi neri, ma forse aveva visto ciò che sarebbe successo a tutti loro.

L’unico che avrebbe potuto illuminarla e rassicurarla, in quel momento così drammatico, sarebbe stato Miitha, ma tendendo le mani verso di lui non aveva percepito alcuna forza vitale.

“Possibile che sia morto?” si era detta, mentre l’ansia cresceva e aveva scosso la testa, sconvolta alla sola possibilità che potesse aver ragione, poi aveva pensato a Logren, intensamente, travolta da un terribile presentimento.

Appassionato al mondo del fantastico sin da bambino, ai giochi di ruolo e ai manga giapponesi, Gianluca Villano si è presto dedicato alla creazione della terra di Arbor, scenario della sua fervida fantasia.
Per la rivista specialistica “Kaos” ha realizzato descrizioni di mostri per giochi di ruolo fantasy. Nel 2002 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio “La Rosa dei Nirb” e ha contribuito alla nascita di un’associazione ludico-culturale, con la quale ha cooperato per la realizzazione di varie edizioni dell’evento fantasy-medievale “I Reami di Arbor”.
Con la Saga della Corona delle Rose si è consacrato con originalità come creatore di mondi straordinari.
Ha la capacità di tratteggiare i suoi personaggi rendendoli estremamente umani, determinando un’immediata empatia con il lettore; riesce a intrecciare storie che hanno un ritmo elevato e coinvolgente, lavorando sull’alternanza tra un vissuto personale, intimo ed una narrazione avvincente di eventi epici.


L’uscita del quinto volume de “La saga della Corona delle Rose” è prevista per i primi di
novembre;

Link d’acquisto: Gianluca Villano su Amazon.it: libri ed eBook Kindle di Gianluca Villano

Spero di avervi incuriosito. Ci rivedremo ancora per parlare di Arbor…

Vi aspetto, come sempre, nei commenti e vi invito a fare un salto nei miei canali social per altre notizie.

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A presto,

la vostra blogger Lucia.

07/09/2023 Recensione “Qui, solo Qui” di  Christelle Dabos”

Editore ‏ : ‎ E/O (14 giugno 2023)
Costo: ‎ 16,00 euro
Genere: Dark fantasy
Link d’acquisto: qui
Copertina flessibile ‏ : ‎ 234 pagine

Sinossi

È il primo giorno di scuola, il primo di un nuovo inizio. Iris si guarda attorno, orfana della sorella più grande che adesso la ignora e non la vuole più tenere per mano. Osserva e vede le minacce nascoste dentro le mura dell’edificio scolastico, le vere regole che reggono il “gioco” dentro l’istituzione, tra i ragazzi. E decide che terrà duro qualsiasi cosa accada. Ma cosa avviene in realtà dentro la scuola? Impronte di scarpe sui soffitti come se qualcuno camminasse a testa in giù, banchi che si spostano da soli, il Club Ultrasegreto che raccoglie alcuni allievi alla ricerca di una sostanza misteriosa che provoca le stranezze della scuola e poi…

La mia opinione

“Qui, solo qui”, è un titolo strano per un romanzo altrettanto strano. L’autrice è Christelle Dabos che con la saga fantasy “L’Attraversaspecchi” ha scalato le classifiche mondiali. Io stessa ne sono rimasta affascinata. Trovate la recensione completa qui.

“Qui, solo qui” è un romanzo dalle tinte oscure che racconta in chiave fantasy e non solo, il periodo dell’adolescenza, in particolare il periodo della scuola media.

Premetto che in Francia la scuola media, a differenza che in Italia, consta di 4 anni. L’ultimo anno corrisponde al primo anno di scuole superiori da noi. Un periodo piuttosto lungo per i giovani francesi.

Entrando nel personale il periodo della scuola media, per la sottoscritta, è stato terribile: troppi cambiamenti fisici e mentali; incontri graditi e non graditi; un luogo da dove è meglio uscire subito. Quando finalmente ho messo piede al liceo, ho iniziato a respirare.

In questo romanzo si racconta appunto del disagio dei ragazzi, dal momento che mettono piede a scuola al momento in cui varcano l’uscita senza farne più ritorno. Qui, è una scuola media, dove accadono cose strane, dove l’orologio è rotto e indica sempre la stessa ora: 14:28. Un ora in cui accadono cose fuori dal normale. Ma “Qui”, come spesso viene ribadito, può essere in un altro luogo, un’altra scuola, dove le cose accadono allo stesso modo, ma con studenti e insegnanti diversi.

I punti di vista sono differenti e sono quelli di quattro ragazzi, ognuno con un disagio differente. C’è però anche il punto di vista di una giovane professoressa, al suo primo incarico, che ha frequentato la stessa scuola. Lei stessa ha paura e si sente risucchiata in un vortice di emozioni che aveva rimosso da tempo.

Avendo letto ” L’Attraversaspecchi” mi aspettavo un romanzo diverso, invece, sono stata travolta da paura e angoscia. Le stesse emozioni dei protagonisti, che cercano di sopravvivere alle angherie, ai soprusi, ad atteggiamenti non solo da parte di compagni, ma anche dagli stessi professori. Questi ultimi sembrano indifferenti a ciò che accade attorno; indifferenza verso atteggiamenti di bullismo e odio verso i più deboli.

Sembra che a “Qui” i ragazzi e gli insegnanti siano soggetti a qualche sorta di incantesimo spaventoso e che dalle tubature delle fogne possa venir fuori ad un certo punto una creatura mostruosa, ma in realtà la creatura mostruosa è già venuta fuori: sono gli stessi ragazzi che si nutrono delle paure degli altri e delle loro stesse paure.

“Qui, solo qui” l’ho letto velocemente perché è un libro che si fa leggere, ma non credo sia adatto a tutti. Il linguaggio è scurrile e pesante, messo nella bocca di bambini alle prese con un mondo nuovo che fa paura. C’è solitudine, amicizia, dolore e invisibilità.

Giovani ragazzi invisibili anche alle proprie famiglie; Bruchi che diventano farfalle; Giganti con la faccia da poppanti.

Per concludere “Qui, solo qui”, è un libro che può piacere e non piacere. Bisogna capirlo e guardare oltre le metafore. Inoltre ci sono delle parti che mi hanno lasciato un po’ confusa, ma credo che la confusione sia stata anche voluta.

Penso anche che l’autrice abbia scritto questo romanzo a più riprese e che scriverlo per lei sia stata una sorta di liberazione.

Il mio voto è

4 pinguini lettori.

Se vi va, lasciate un commento; alimentate così questo piccolo blog.

A presto,

la vostra blogger Lucia.