23/07/2020 Recensione “L’altra anima della città” di Francesca Cappelli

Ciao amici lettori,

mentre ero in pausa dal blog ho continuato a leggere, cosa di cui non posso fare a meno, e ad occuparmi comunque del blog, anche se non assiduamente. Ho scritto alcune mie opinioni e messo giù alcune idee su alcune novità che mi piacerebbe apportare al blog. Oggi vi parlo di un libro letto alcune settimane fa e di cui avevo pubblicato una segnalazione: “L’altra anima della città” di Francesca Cappelli. La trovate qui.


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La mia opinione

Il diciannovenne Elia Chiari è un liceale fiorentino prossimo al diploma che vive la sua vita tra scuola e amici. Ha anche un gruppo rock: Apokatizo.

Un giorno mentre passeggia per le strade di Firenze incontra una donna, Silvia, che gli cambierà la vita. Davanti a lui si apre un nuovo orizzonte, nuovi mondi che lui non immaginava potessero esistere. Dopo una confusione iniziale scoprirà che quella donna incontrata per caso gli ha donato un’eredità: lui è una Memoria. Elia è diventato il custode delle storie e dei ricordi di Firenze e delle vite che vi sono vissute, e come tale ha il potere di viaggiare tra tutti i mondi possibili.

“I primi ricordi ad andarsene sono sempre quelli più piccoli, i dettagli che sembrano irrilevanti ma che danno colore e sapore alle storie. Sono le memorie della miriade di persone senza nomi altisonanti che hanno camminato per le vie della città e per i sentieri della sua vasta campagna soleggiata…”

La città ha tante anime e spetterà a lui metterle insieme. Nel suo cammino incontrerà gente di ogni genere.  La battaglia tra il bene e il male, tra chi vuole proteggere o distruggere i ricordi della città, renderà difficile la scelta di Elia. Possedere le memorie e i ricordi della città e degli abitanti non è un compito facile, soprattutto per un tipo ribelle come lui. Elia però sarà affiancato da gente che lo aiuterà a crescere e portare questo fardello.

Infatti, a Firenze,  un gruppo segreto di uomini e donne proveniente da diverse realtà alternative, chiamato il Raduno dei Magici Fiorentini, ha l’arduo compito di proteggere le varie anime della città, ma in realtà, dietro l’apparenza, nasconde anche qualcosa di oscuro che renderà tutto più difficile, soprattutto per il giovane Elia che dimostrerà in diverse situazioni di essere all’altezza del ruolo che gli è stato affidato.

“L’altra anima della città” è un romanzo originale. Originale è l’idea della memoria. Firenze è una città piena di storia e si presta benissimo ad avere un ruolo di centralità per lo sviluppo di questo romanzo.

Basilica di Santa Croce a Firenze

Le realtà alternative mi hanno sempre affascinato. Mondi paralleli dove la vita si svolge in modo differente da ciò che abitualmente siamo abituati a conoscere.

L'idea del multiverso: quali evidenze? | AstronomicaMens

Mi aspettavo, comunque, che queste realtà alternative fossero maggiormente descritte e che Elia viaggiasse e ci mostrasse le altre facce di Firenze e non brevi visioni. 

Mi sarebbe piaciuto, infatti, scoprire di più i vari volti di Firenze: la Firenze Notturna, la Firenze alchemica, la Firenze futuristica, la Firenze subacquea, etc…

«Quindi io posso viaggiare liberamente tra le città?»

«Sì. Città che sembrano perse in epoche antichissime, ma che in realtà hanno avuto semplicemente una storia diversa da questa. Città magiche, città tecnologiche, città rumorose e città silenziose. Città guidate da uomini saggi e città nelle mani di tiranni. Città strabilianti, mediocri, all’avanguardia, degradate, invitanti, pericolose, piene di segreti, spaventose. Tante quante sono gli universi. E gli universi non finiscono mai»”

Per il resto la scrittura dell’autrice è scorrevole e pulita. I personaggi sono ben caratterizzati. Anche se mi sarei aspettata una caratterizzazione maggiore di Elia, soprattutto nella prima parte del romanzo. Approfondire il suo rapporto con la famiglia e con il fratello Leonida, che ad un certo punto diventa marginale. Sembra quasi che il personaggio di Elia, in certe situazioni, viva avvolto nella nebbia.

Mi è piaciuto molto invece Damiano, uno dei protettori di Elia. Il suo personaggio è quello meglio sviluppato, il più profondo e il più vero di tutti. La sua storia mi ha colpito dall’inizio alla fine. Un uomo coraggioso che, soffocato dagli errori del suo passato, scopre che ha la possibilità di cambiare sè stesso e gli altri. Non ha paura di mostrare finalmente ciò che è: la sua natura e i suoi bisogni reali.

Gli altri personaggi, invece, sono un po’ più marginali, tranne Ginevra, migliore amica di Elia, e Samuele che entrerà a far parte della vita di Damiano affiancandolo nei momenti più difficili, anche se all’inizio il loro rapporto non sarà affatto idilliaco.

Un altro personaggio invece che mi ha colpito, anche se compare per pochissimo tempo, è il signor Ignobile, misterioso e inquietante, che da un tocco di fascino in più alla storia. Di lui e del suo passato mi piacerebbe scoprire di più, perché nel romanzo si percepisce poco.

Il romanzo è autoconclusivo ed è diviso in due parti. La prima parte riguarda l’accettazione di Elia di essere la memoria di Firenze, la seconda è più incentrata sulla lotta tra il bene e il male.

Infine, c’è molta magia che impernia le pagine di tutto il romanzo. Gli incantesimi non mancano, ma quello che mi è piaciuto di più è la magia che si nasconde dietro la bellezza dell’arte che ha fatto la storia di Firenze. Una città che amo molto per tutte le memorie che racchiude in sé. Un passato lungo secoli che ha reso Firenze una delle città più belle del mondo.

La cappella Pazzi di Firenze

Per concludere posso dire che il romanzo è originale, ma che sarebbe stato preferibile, secondo me, suddividerlo in due tomi per sviluppare meglio la realtà dei mondi e caratterizzare ancora di più il personaggio di Elia nella parte iniziale del romanzo. Tra la prima parte e seconda parte del romanzo c’è, infatti, un salto temporale di tre anni. La conclusione del romanzo mi è piaciuta molto. Se inizialmente in alcune pagine il romanzo mancava di pathos con la conseguenza che mi sono un po’ arenata nella lettura, gli ultimi capitoli sono stati invece dinamici e ricchi di colpi di scena.  Molti dei personaggi principali hanno avuto il loro meritato lieto fine.

“L’altra anima della città” è un romanzo che consiglio a chi ama il fantasy, in particolare le storie che parlano di passaggi tra mondi e a chi ama Firenze.

Sul voto sono stata un po’ incerta ma, per l’originalità della storia, per i temi trattati quali la crescita, l’accettazione, la tolleranza verso il diverso, l’amore per la bellezza e, soprattutto, perché ho avuto la possibilità di viaggiare di nuovo, anche se solo con la fantasia, per le strade di Firenze, alla fine ho deciso di dare:

4/5 pinguini lettori.

Aggiungo anche che la cover mi è piaciuta molto.

Ringrazio NPS edizione per avermi omaggiato della copia digitale.

Le immagini sono tratte da internet.

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